Ci sono alcune regole base da rispettare. Almeno quando si tratta di dieta sana, da perseguire non come impegno saltuario, bensì quotidiano. Le pietre miliari nutrizionali sul benessere dell’intero organismo significano infatti salute futura. Scontato ricordarlo? Affatto, perché ancora esistono dubbi sulla corretta composizione della dieta o della spartizione dei cibi che deve prevedere, giorno dopo giorno, frutta e verdura in grande quantità, utile all’apporto di fibre idrosolubili; cereali ancora meglio se integrali e consumati di preferenza al mattino, che garantiscono energia all’organismo; pesce consumato con regolarità almeno un paio di volte a settimana, poca carne rossa e salumi, e almeno 1 litro di acqua al giorno. Alimento idrico da non trascurare, perché l’acqua è una componente indispensabile ed essenziale della dieta mediterranea, a tal punto da collocarsi alla base delle più recenti piramidi nutrizionali. Tuttavia, nella dieta, non basta solo scegliere gli alimenti “giusti”, occorre anche saperli equamente spartire nel piatto: ovvero nelle giuste percentuali, dedicando metà dello spazio a frutta e verdura, un quarto ai cereali integrali e un quarto alle proteine salutari. Senza però trascurare le “buone” quantità di cibo: mai eccessive e strategicamente distribuite nella giornata con una ricca colazione, un pranzo frugale e una cena leggera.
Perché tutto questo? Perché gli alimenti sono molecole chimiche che parlano con il nostro DNA, come ha dimostrato una delle più recenti branche della scienza – l’epigenetica – influenzando il benessere presente e futuro. Una dieta sana contribuisce a prevenire non solo malattie di natura oncologica, ma anche cardiovascolare (come infarti e ictus) o neurodegenerative fra cui Alzheimer, Parkinson e Sclerosi multipla. «Scelte corrette a tavola – spiega Elena Dogliotti, biologa nutrizionista della Fondazione Umberto Veronesi – e condurre uno stile di vita sano, rinunciando a fumo e alcol, praticando regolare attività fisica ed evitando stress soprattutto lavorativi, non solo contribuiscono a farci stare bene nel presente ma possono fare la differenza per il nostro futuro». Sul cui benessere la Fondazione indice da un lato l’adesione a programmi di screening indicati per età e sesso (prevenzione secondaria), e dall’altro la dieta che svolge un ruolo di prevenzione primaria, per efficacia e importanza.
«La scienza dell’alimentazione – continua la dottoressa – ha il compito di spiegarci quali sono gli alimenti nostri alleati e di entrare sempre più nello specifico nello studio dei meccanismi di interazione tra le molecole del cibo e il nostro organismo, fino ad arrivare alla sua più recente declinazione, la nutrigenomica in cui si studiano gli effetti di quello che mangiamo sul nostro DNA». Tra gli alimenti più accreditati al benessere, e che non dovrebbero mai mancare dalla nostra tavola, ce ne sono almeno 10 che Fondazione Veronesi definisce come “alimenti amici della salute”, per la loro azione protettiva e preventiva: agrumi, pomodori, broccoli, asparagi, legumi, frutta essiccata e a guscio, semi, erbe aromatiche e aglio. Tutti alimenti ricchi di vitamine, fibre, antiossidanti, polifenoli (fenoli, flavonoidi e tannini) e molti altri principi nutritivi. Se poi si privilegia il mix legumi e cereali (integrali), si offre all’organismo un prezioso pannello di amminoacidi e acidi grassi buoni. «E’ bene invece rinunciare agli zuccheri semplici – raccomanda Dogliotti – non solo perché in elevate quantità sono dannosi, ma anche perché abituano il palato a preferire il gusto dolce. Gli zuccheri, e anche i grassi, hanno come effetto collaterale quello di stimolare alcuni neurotrasmettitori – tra cui la dopamina – che invitano il cervello a non accontentarsi e a richiedere, per essere soddisfatti, quello specifico alimento dolce (o salato) in continuazione».
Per finire, si raccomanda di non cadere in errori alimentari frequenti: come saltare la colazione, o perché i benefici energetici che si traducono anche in una maggiore capacità di rendimento e di concentrazione quotidiana non sono adeguatamente conosciuti, o perché i ritmi “mordi e fuggi” che rosicchiano via anche quei dieci minuti da dedicare al primo pasto giornaliero, forse il più importante, prendono il sopravvento.
Ma ad aiutare il fattore tempo oggi c’è una nuova linea di piccoli elettrodomestici: tostapane, estrattore di succo e bollitore che consentono in breve tempo di preparare una colazione ma anche piatti ad hoc. Facili da usare, sono ideali anche per insegnare ai bambini e ai giovani a preparare sane pietanze: un imprinting, quello della dieta sana, che resterà un patrimonio anche per la salute futura. Insomma, da oggi Hotpoint (con la sua linea di piccoli elettrodomestici prodotta da Whirpool) e Fondazione Umberto Veronesi costituiscono un’alleanza salutare: l’azienda infatti non solo donerà l’importo di una borsa di ricerca sulla Nutrigenomica, ma si impegnerà anche in azioni di sensibilizzazione e divulgazione al vivere sano, organizzando attività didattiche per adulti e bambini – come il divertente laboratorio “Bimbi in cucina, mamme in classe” – o programmando, a partire da fine settembre con cadenza quindicinale dei contenuti di approfondimento scientifico sulla corretta alimentazione, curati dalla Fondazione Veronesi e disponibili sul sito: www.hotpoint.it. «Ad oggi – conclude Dogliotti – il nostro compito è quello di alimentarci in maniera moderata, bilanciata e completa, senza trascurare la ricerca del piacere del farlo, in attesa che la scienza in futuro ci possa guidare verso scelte dietetiche sempre più personalizzate per vivere a lungo e in salute».
di Francesca Morelli