11 FEBBRAIO: GIORNATA EUROPEA DELL’EPILESSIA

<p> &nbsp;</p> <p align=”justify” style=”color: rgb(34, 34, 34); font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: normal;”> <span style=”font-size: 13px;”>In occasione della Giornata europea, la Lega italiana contro l’Epilessia ha promosso una Campagna di sensibilizzazione nelle scuole per rispondere alle domande degli insegnanti, preoccupati se un bambino viene all’improvviso viene colto da una crisi epilettica. 17 le regioni coinvolte, 150 scuole, oltre 700 insegnanti e circa 15.000 bambini: questi i numeri dell’iniziativa organizzata allo scopo di informare e sensibilizzare insegnanti e bambini di prima e seconda elementare sulla malattia neurologica più diffusa al mondo che, ancora oggi, suscita tanti pregiudizi. Nel nostro Paese, l’epilessia conta oltre 500.000 malati, circa 30.000 casi nuovi all’anno e un’incidenza particolarmente elevata nei bambini. Tra i più piccoli, la fascia d’età più a rischio è quella sotto il primo anno di vita.</span></p> <p align=”justify” style=”color: rgb(34, 34, 34); font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: normal;”> La campagna “Se all’improvviso..” cercherà di colmare quelle lacune sulla conoscenza della epilessia, emerse dall’indagine condotta dalla LICE sui docenti di scuola primaria e pubblicata sulla rivista Epilepsy and Behavior. Dall’indagine risulta che ben il 44% degli insegnanti dichiara di avere o aver avuto un bambino con epilessia in classe, ma che solo i 2/3 di questi è stato informato dai genitori. Le difficoltà dei genitori nei confronti della malattia, sono state riscontrate anche dagli stessi insegnanti: infatti, il 64% di questi non si sente in grado di gestire un bambino con una crisi epilettica in atto, mentre il 57,9 degli intervistati pensa di dover porre un oggetto in bocca al bambino durante una crisi. Il 24,7% pensa che l’epilessia metta a rischio le capacità di apprendimento del bambino e il 32,8% pensa che la malattia sia un impedimento per l’attività motoria e ricreativa. A differenza di quanto comunemente si creda, l’epilessia non incide in modo significativo sulle capacità di apprendimento del bambino, né tanto meno sulle sue possibilità di gioco: se non soffre di forme gravi, il bambino epilettico può prendere parte a tutte le attività che vengono svolte in classe. In caso di crisi epilettica in classe, non bisogna mai infilare oggetti in bocca né tanto meno cercare di bloccare la persona. Far sì, invece, che il bambino non si faccia male, sfilando gli occhiali e ponendo, se possibile, un cuscino sotto la testa. Sono queste alcune delle conoscenze di base sull’epilessia che verranno fornite nelle scuole attraverso il progetto ‘Se all’improvviso..’ che aiuterà gli insegnanti e i bambini a conoscere l’epilessia e a non averne paura, anche attraverso l’impiego strumenti adatti ai più piccoli, come la fiaba “Sara e le sbiruline di Emily”, una brochure che propone un percorso ludico educativo e un poster con illustrazioni a fumetti relativo alle prime manovre di soccorso da effettuare in caso di crisi epilettica. Oltre alla finalità informativa, il progetto ‘Se all’improvviso..’ prevede anche un’indagine tra gli insegnanti con l’obiettivo di capire come l’epilessia viene percepita all’interno della scuola e di valutare l’impatto della attività proposte in classe sulla conoscenza della malattia. I risultati preliminari dell’indagine verranno comunicati in occasione della Giornata Nazionale per l’Epilessia 2013, che quest’anno si celebra il 5 maggio, con iniziative in tutta Italia.</p> <p align=”justify” style=”color: rgb(34, 34, 34); font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: normal;”> Per ulteriori informazioni&nbsp;<a href=”http://www.lice.it/” style=”color: rgb(17, 85, 204);” target=”_blank”>www.lice.it</a>&nbsp;<a href=”http://www.fondazioneepilessialice.it/” style=”color: rgb(17, 85, 204);” target=”_blank”>www.fondazioneepilessialice.it</a></p>