29 ottobre: Giornata mondiale dell’Ictus cerebrale

E’ la seconda causa di morte. Ogni anno nel mondo oltre 17 milioni di persone vengono colpite da ictus cerebrale. In Italia 600mila persone sono colpite ogni anno da malattie causate da Trombosi o Embolia, tra cui l’ictus: 200mila rimangono con gravissime disabilità o sopravvivono con il terrore che succeda di nuovo, altrettante perdono la vita. I medici sono diventati oggi più esperti nel curare l’ictus, gli ospedali si stanno attrezzando con le Stroke Units: sul modello di quanto è stato fatto con le Unità coronariche, si sono attrezzate per accogliere e curare i pazienti colpiti da ictus  rapidamente e con efficacia per limitare il danno e recuperare le funzioni perdute. In questi casi “il tempo è cervelloe la rapidità nel fare la diagnosi e curare è fondamentale per ottenere un recupero che non rovini la vita del paziente e della sua famiglia. Sul tema ALT ha prodotto due cartoon, scaricabili in lingua italiana e inglese dal sito  www.trombosi.org: il primo (https://www.youtube.com/watch v=iqmnU1fG2Q&list=UUM0I_vRsMWZf5mpBDd7D7rA&index=8) spiega con parole e immagini semplici che cos’è la fibrillazione atriale , come provoca l’ictus e come riconoscerla prima che lo provochi; il secondo (https://www.youtube.com/watch?v=uy_fqcCrj9E) spiega cos’è la pressione del sangue, come si misura, cosa fare per evitare che si alzi in modo pericoloso. ALT ha partecipato alla diffusione nel mondo di una App, chiamata riskometer, scaricabile da App Store e Google play, che permette a ciascuno di valutare il proprio rischio di ictus e prendere i provvedimenti necessari per non essere colpiti. Per ulteriori informazioni: http://www.trombosi.org/ .

Da novembre sarà online il sito della campagna www.riprenditilavita.it, promossa da A.L.I.Ce Onlus. Qui sarà possibile avere maggiori informazioni sulla patologia, conoscere le prossime tappe della campagna, iniziata a Milano con screening gratuiti ai Giardini Indro Montanelli, e condividere la propria storia, ricevendo in cambio un ritratto. Tutti i ritratti realizzati dagli artisti e le storie raccolte nelle varie piazze d’Italia e sul web andranno a popolare una Gallery dedicata. «Questa Campagna itinerante, che toccherà diverse città italiane, sarà l’occasione per informare il pubblico sui fattori di rischio della fibrillazione atriale e il pericoloso legame con l’ictus cerebrale», conferma Nicoletta Reale, presidente A.L.I.Ce Italia Onlus. «Verranno illustrate anche le diverse opzioni terapeutiche, tra cui i nuovi anticoagulanti, che sembrano ridurre il rischio di emorragia, per effetto della reversibilità dell’azione anticoagulante».   P. T.

L’IMPORTANZA DI “FARE RETE” PER INTERVENIRE CON URGENZA

Lo conferma il recente decreto legge n° 70 del Ministero della Salute: è fondamentale promuovere lo sviluppo di reti Hub e Stroke Unit per abbreviare i tempi di presa in carico del paziente e migliorare la gestione dell’ictus acuto e quindi la prognosi. Si tratta cioè di diffondere sul territorio una rete assistenziale strutturata sulla base dei tempi di percorrenza dei mezzi di soccorso, ovvero le ambulanze di cui va richiesto al 118 il tempestivo intervento, utile a trasportare il paziente in un centro dedicato, facente parte della “rete” (Hub), già preallertato e adeguatamente equipaggiato a fornire le cure necessarie entro “l’ora d’oro”, tale da consentire il recupero del paziente senza danni severi. In caso la distanza sia raggiungibile in un tempo superiore ai 60 minuti, la soluzione è l’elicottero. «La gestione del paziente con ictus acuto in Centri Clinici dedicati (Stroke Unit) – ha spiegato il professor Elio Agostoni, Direttore della Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda di Milano – si è dimostrata efficace nel ridurre i tassi di mortalità e disabilità rispetto all’assistenza prestata in centri non specializzati. Dunque, in funzione di queste evidenze, è prioritario razionalizzare sul territorio la distribuzione delle Stroke Unit, dove sono coinvolti neurologi vascolari, neurochirurghi, neuroradiologi, infermieri specializzati, anestesisti e riabilitatori, ovvero un’équipe qualificata per fornire la migliore assistenza possibile». F.M.

 

 

 

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