Di recente, l’ex scuola di via Marsala 8, a Milano, è diventata la sede della Casa delle Donne di Milano, e l’8 marzo verrà inaugurata ufficialmente, con un intenso programma (vedi box in basso). Qual è il ruolo di questo luogo, voluto fortemente dalle protagoniste dell’Associazione Casa delle Donne? «Per non disperdere energie e saperi in mille rivoli, si sentiva la necessità di un polo come la Casa, dove fare confluire tante forze», risponde Barbara Mapelli, membro del direttivo dell’Associazione. «Quasi tutte le città italiane ed europee hanno una Casa delle Donne, a Milano mancava. Ci siamo accorte di questo vuoto per l’immediato riscontro positivo ricevuto dalle cittadine: l’adesione non è ristretta a chi fa politica e cultura per le donne, ma è estesa a tutte». Un grande impegno è stato richiesto per poter ottenere la concessione dei locali da parte del Comune: «A raggiungere l’obiettivo siamo giunte dopo due anni e più di lavoro», conferma Mapelli. «Tutto è partito dal lavoro dei Tavoli istituiti dal Comune, appena insediatasi l’attuale Giunta. La commissione Pari Opportunità, di cui è presidente Anita Sonego, ha invitato le cittadine a individuare problematiche sulle quali dare un loro contributo per risolverle. Le donne hanno creduto in quella proposta e hanno lavorato su alcune tematiche: il lavoro, gli spazi cittadini, la salute… Il “Tavolo spazi” si è dato fin da subito l’obiettivo della Casa delle donne. Così ci siamo organizzate in Associazione per partecipare al Bando del Comune e ottenere i locali di via Marsala 8 (tutto il pianterreno, 800 mq, più un grande giardino e una palestra in condivisione con altre associazioni che occupano i piani superiori). Il Comune ci ha concesso questo spazio in comodato d’uso gratuito per tre anni, rinnovabile. A carico nostro, le spese generali e di gestione. Certo, tutto questo è stato possibile grazie al lavoro della presidente della Commissione P.O. alla delegata del sindaco Francesca Zajczyk e alle assessore e consigliere dell’amministrazione comunale».
Ma quali saranno i servizi e chi potrà usufruire di questi spazi? «Già vi sono 10 gruppi che lavorano da mesi su alcune tematiche», conclude Barbara Mapelli: «Città bene comune, gruppo internazionale, gruppo interculturale, gruppo di ben-essere mente e corpo; e gruppi di servizio: Sportello informativo e di orientamento delle domande delle donne; gruppo rete delle reti, progettazione degli spazi, comunicazione, eventi, raccolta fondi, Ufficio Stampa… e altri ancora si formeranno su richiesta esplicita delle donne che si associano. Tutte potranno partecipare, il costo della tessera è minimo (dai 10 euro in su) e inoltre chiediamo un contributo spese ai gruppi che temporaneamente occupano spazi per riunioni, eventi, seminari… e le domande sono già molte».
UNA GIORNATA DI FESTA
Sarà una grande festa, quella dell’8 marzo, con un’inaugurazione insolita: un gruppo di donne con dei secchi colorati porteranno l’acqua raccolta al Ponte delle Gabelle, via S. Marco, fino alla Casa in segno di accoglienza; il taglio del nastro darà inizio ai festeggiamenti.
Il programma del pomeriggio, dalle 14 alle 22:
le visitatrici e i visitatori potranno incontrarsi e spostarsi nei corridoi e nelle stanze della Casa dove si svolgeranno varie attività: recite e teatro con la partecipazione di: Lella Costa, Ottavia Piccolo, Serena Sinigaglia e Arianna Scommegna della compagnia Atir, Angela Finocchiaro testimonial della Casa, ospite d’onore la grande attrice di teatro Lucilla Morlacchi… Poi musica per pianoforte, violino, flauto, con le allieve della Civica di musica Claudio Abbado… Per le arti visive le allieve dell’Accademia di Brera eseguiranno “Pelle d’oca” e poi Arteterapia, Biodanza, Yoga, metodo Feldenkrais, ginnastica, e mostre d’arte, fotografia, cinema… E non mancheranno cibi, bevande e chiacchiere.
Casa delle Donne di Milano, via Marsala 8; info@casadonnemilano.it, www.casadonnemilano.it
(Lea Miniutti)