Ha voluto raccontare la sfida contro il tumore con la leggerezza della metafora sportiva dove, a differenza dell’insegnamento di De Coubertin, l’importante è vincere e non partecipare. E la sua compagna Laura ha vinto la difficile prova del tumore, come fosse stato un torneo sui campi da tennis. Così Fabio Glionna ha voluto sdrammatizzare la malattia della compagna, con un racconto pieno di vitalità e di voglia di vincere una sfida, come quella del tumore, che richiede tanto coraggio. Non a caso il titolo del concorso, #afiancodelcoraggio. Un’iniziativa nata e pensata per le donne, ma sviluppata a partire da una nuova prospettiva: quella degli uomini che le hanno accompagnate nel difficile percorso della malattia e hanno scelto di condividere la loro esperienza in forma di racconto. A riprova della condivisione dello spirito della manifestazione, durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta nella suggestiva cornice di Palazzo Venezia a Roma, è arrivata anche la concessione della Medaglia del Presidente della Repubblica. La prima edizione di questo concorso, ideato da Roche, ha avuto l’obiettivo di promuovere un cambiamento culturale nell’approccio ai tumori femminili.
<Il premio #afiancodelcoraggio si propone di cambiare il paradigma con cui tradizionalmente viene affrontata la difficile esperienza del tumore delle donne>, puntualizza Maurizio De Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Italia. <Se più spesso infatti è la donna a raccontare la propria lotta contro il tumore, riteniamo sia altrettanto importante non dimenticare di ascoltare la voce di chi le sta a fianco in questo difficile percorso che tocca l’intera sfera intima ed affettiva. In questi mesi ci siamo confrontati con tante storie, vere e di coraggio, e poter raccogliere le emozioni e i sentimenti attraverso le parole di mariti, compagni, figli, fratelli è stata una vera novità. Questo premio ci ha aiutato a capire come momenti difficili, nati nel dolore, nella rabbia e nella disperazione, possano tramutarsi in un cammino di speranza. E lavorare per un’azienda che grazie ai suoi farmaci è stata in grado di cambiare la storia, la vita, il futuro di tante donne, ci inorgoglisce e ci fa sentire parte integrante di queste storie di vita. Con questo premio speriamo di aver contribuito ad arricchire di nuove sfumature il significato alla parola vita, attraverso il racconto di queste esperienze, che sono storie di dolore e di sofferenza, ma anche di coraggio e di rinascita. Storie di uomini e di donne in tanti casi più forti della malattia>.
I tre autori delle storie finaliste, Stefano Chiesa, Marco di Gilio e Fabio Glionna, risultato poi il vincitore, sono stati affiancati, nella cerimonia di premiazione, da tre testimonial d’eccezione Sabrina Impacciatore, Gian Marco Tognazzi e Alessandro Preziosi che, alla presenza del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, hanno fatto un appello al voto alla giuria, presieduta da Gianni Letta e composta da Paola Binetti, Nicoletta Cerana, Emilia Grazia De Biasi, Stefania Gori, Annamaria Mancuso, Myrta Merlino, Federica Pontremoli, Alberto Ricciuti, Carlo Rossella, Maria Sole Tognazzi. La storia vincitrice prenderà forma grazie ai produttori e distributori cinematografici, Lotus (Leone Film Groups), Circuito Cinema e Massimo Ferrero Cinemas, che la trasformeranno in un corto, proiettato nelle sale cinematografiche italiane nel mese di ottobre 2017 e distribuito anche attraverso i canali messi a disposizione dagli altri partner, quali le Associazioni di Pazienti ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico) Onlus, Attivecomeprima Onlus, Salute Donna Onlus, il settimanale GRAZIA e le reti televisive IRIS e La5. P.T.