Le ragazze si avvicinano prima al tabacco e consumano più sigarette dei coetanei maschi: la lotta contro il “fumo giovane” diventa prioritaria e emergente. Secondo i più recenti dati Istat, l’abitudine al fumo è cresciuta maggiormente proprio in questa fascia di popolazione, con alcune differenze di genere: fumerebbero soprattutto i giovani maschi, tra i 25 e i 34 anni, con una percentuale del 26,4% mentre le donne, per il 20,5%, si concederebbero la sigaretta già tra i 20 e i 24 anni e con più frequenza rispetto all’uomo. Il fumo, però, è una abitudine diffusa e sempre più adottata tra gli studenti delle scuole medie superiori che consumerebbero tabacco per oltre il 23,4% (contro meno del 21% nel 2010) e di questi quasi l’8% accenderebbe la sigaretta quotidianamente. Con conseguenze oggi già avvertibili (ma stimate in crescita nei prossimi decenni) nell’aumento di nuove diagnosi di tumore – quale diretta conseguenza dell’80-85% dei casi di malattia – salite a 41 mila annue, di cui il 30% fra le donne dove si è registrato un incremento di tumori polmonari di +2,6% rispetto a solo qualche anno addietro. I numeri parlano chiaro e indicano che, nell’arco della vita, 1 uomo ogni 10 e 1 donna ogni 38 potranno sviluppare la malattia che resta il secondo tumore per incidenza nel maschio e il terzo nella popolazione femminile. Tanto che, ad oggi, il tumore al polmone è la prima causa di morte per cancro in Italia con oltre 33 mila decessi nell’arco di dodici mesi. In funzione di questi dati, poco confortanti, AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ha incrementato il proprio impegno contro questa neoplasia stanziando quasi 4 milioni di euro per sostenere 35 progetti e un programma di ricerca multicentrico che riguarderanno lo studio di nuovi strumenti di diagnosi precoce, l’individuazione delle caratteristiche molecolari dei vari tipi di tumori e la sperimentazione di terapie mirate. E come parte attiva contro la lotta al fumo, AIRC ha fatto ingresso nelle scuole, già da alcuni anni, offrendo a insegnanti e studenti strumenti didattici, incontri e attività ludiche – tra questi L’Isola dei Fumosi, un videogioco educational per insegnare il ruolo della prevenzione, i danni provocati dal fumo, i progressi della ricerca oncologica – con l’obiettivo di disincentivare nei giovani l’iniziazione al fumo e convincere a smettere chi la sigaretta l’ha già accesa.
Francesca Morelli