<Più del 30% delle persone che contraggono l’infezione da Covid-19 riporta una copiosa caduta di capelli, abbondante, fatta di intere ciocche perse. E questo sul piano psicologico aggrava le conseguenze del Coronavirus>. Ad affermarlo è la professoressa Bianca Maria Piraccini, direttrice della Scuola di Specializzazione di Dermatologia e Venereologia dell’Università degli studi di Bologna, al 94esimo Congresso SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, tenutosi, in versione digitale, dal 3 al 6 novembre.
La caduta dei capelli post-Covid – che si verifica dopo eventi traumatici ed è comunque transitoria e rientra nel “telogen effluvium acuto”, portando alla perdita dai 100 ai 200 capelli al giorno. <Le prime segnalazioni – continua Bianca Maria Piraccini – risalgono a giugno 2020 e sono arrivate da tutto il mondo. In Italia, a Bologna, abbiamo quindi creato una task force, guidata dalla dottoressa Michela Starace, che sta coordinando gli scienziati di tutto il mondo per registrare i casi di caduta di capelli dopo l’infezione da Covid-19 e trovare una spiegazione>.
La forma più frequente (90% dei casi), si manifesta dopo due o tre mesi dalla guarigione e si pensa sia dovuta all’allettamento, al dimagrimento, all’ipo-ossigenazione, ai farmaci, al grande stress a cui è stato sottoposto l’organismo. Le terapie? Cortisonici locali e integratori alimentari a base di antiossidanti. Importante poi lavare bene e con delicatezza i capelli: il cuoio capelluto ha molte ghiandole sebacee e l’accumulo di sebo predispone la cute a una fastidiosa dermatite seborroica. <Solitamente si torna alla normalità nel giro di qualche mese>, conclude l’esperta <ma se una persona è già affetta da malattie dei capelli, come l’alopecia androgenetica (che interessa il 50% delle persone di sesso maschile e femminile), il diradamento dei capelli rimarrà accentuato anche cessata la caduta>.
Monica Caiti