COME “TENERE A BADA” LA SCLEROSI MULTIPLA A TAVOLA

«Non è possibile pensare di curare la sclerosi multipla con l’alimentazione e infatti non esistono evidenze scientifiche a sostegno di questa ipotesi», dichiara il professor Gioacchino Tedeschi, direttore della I Clinica Neurologica della Seconda Università di Napoli, in occasione dell’evento “Io Non Sclero” organizzato dall’Osservatorio nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da.) per celebrare la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla. «Va però detto che l’assunzione di alimenti con proprietà specifiche, in grado di impattare sulla cascata infiammatoria, potrebbe contrastare la natura autoimmune demielinizzante della malattia, coadiuvando l’effetto dei farmaci. Inoltre, le sostanze nutritive contenute in alimenti quali il pesce, i polifenoli, fibre, i vegetali attraverso un meccanismo immunoregolatore e anti-ossidante, potrebbero essere utili svolgendo una seppur generica funzione protettiva dell’organismo e migliorando i sintomi associati alla SM».

Ad esempio se la persona accusa fatica, è consigliato un maggiore apporto di carboidrati, in caso di disturbi della motilità intestinale di fibre, mentre con disturbi sfinterici o urinari sono da privilegiare alimenti che rendano più acide le urine, come ad esempio i succhi di frutta a eccezione di quello all’arancio, o ancora in presenza di piaghe andranno integrate proteine, zinco e/o vitamina C.

Fra i diversi modelli alimentari oggi proposti per la sclerosi multipla, la dieta mediterranea sembra sortire gli effetti più sicuri e salutari. Ecco quindi dallo chef Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi e Ambassador di EXPO Milano, tre ricette per un menù “prottettivo” per la sclerosi multipla.

Crostini di pane integrale con guacamole e sgombro grigliato in pezzi

Ingredienti per 4 persone

8 fette di pane integrale (vanno bene una baguette integrale da panetteria, ma anche un pane integrale in cassetta purché all’interno siano contenuti oli integrali buoni, specie se di oliva)

1 confezione di filetti di sgombro grigliati all’olio d’oliva da 120 g

2 lime

1 avocado maturo

7/8 pomodori datterini

3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva

qualche goccia di tabasco

pepe nero appena macinato

Procedimento

Tostare da entrambi i lati le fette di pane in una padella antiaderente; nel frattempo, grattugiare la scorza di lime e conservarla. Tagliare a metà l’avocado, privarlo di buccia e nocciolo, mettere la polpa in una ciotola, schiacciarla con i rebbi di una forchetta aggiungendo tabasco per dare una nota piccante  (ma è possibile aggiungere anche del peperoncino in polvere), una macinata di pepe che potenzia i micronutrienti presenti negli altri alimenti, succo di lime e olio extra vergine d’oliva, quindi mescolare fino a ottenere una crema liscia e omogenea.

Tagliare in piccoli pezzetti (dadolata) i pomodori datterini molto maturi che sono dolci e vanno a contrastare il sapore acidulo del lime presente nella crema di avocado).

Disporre sul pane un cucchiaio di crema, i pezzi di pomodoro, i filetti di sgombro sgocciolato, il pepe nero appena macinato e, in ultimo, la scorza di lime, quindi servire.

Lo sgombro: fresco, in scatola o surgelato. «E’ un pesce valido – commenta la dottoressa Stefania De Liguoro, nutrizionista della Seconda Università di Napoli – perché ha poche calorie, è ricco di proteine ad alta digeribilità, è altamente commercializzato in diverse forme ed essendo presente in abbondanza nei nostri mari, ha costi molto contenuti. L’unico effetto collaterale potrebbe essere il tasso di colesterolo presente nel pesce che però è sovrapponibile a quello delle carni bianchi, nettamente inferiore a uova e formaggio che, a tavola, rappresentano dei nemici per la sclerosi multipla».

Insalata di farro con pesto di spinacini

Ingredienti per 4 persone

320g di farro perlato

120 g di spinacini novelli lavati e puliti

30 g di noci sgusciate

5 pomodorini secchi reidratati in acqua calda

1 peperone giallo

60 g di yogurt di soia non zuccherato

8 cucchiai di olio extravergine di oliva

un pizzico di sale

Procedimento

Cuocere in una casseruola con acqua portata a bollore il farro perlato per 15-20 minuti.

Nel frattempo, preparare il pesto: radunare in un cutter gli spinacini, le noci sgusciate, lo yogurt di soia, 4 cucchiai di olio e un pizzico di sale e frullare fino a ottenere la cremosità desiderata.

Sminuzzare i pomodorini secchi (anche sott’olio) che sostituiscono il sale e tagliare in una fine dadolata il peperone, dopo averlo ripulito di semi e picciolo.

Scolare il farro, risciacquarlo sotto l’acqua fredda per inibire il rilascio degli amidi e unirlo al condimento, mescolando abbondantemente. Aggiungere un po’ di olio di oliva a crudo nella salsa.

Perché proprio questi ingredienti? «Gli spinacini – aggiunge la dottoressa De Liguoro – sono ricchissimi di acido folico che permette di ridurre l’infiammazione; lo yogurt di soia ha il vantaggio di essere privo di lattosio, grassi animali, ed essere ricco di fitonutrienti. Quindi la soia o il consumo di latte di soia risponde bene a esigenze di tipo salutistico, e indicato ad esempio nel regime dietetico vegano-vegetariano, agli intolleranti al lattosio, a chi desidera calare di peso, ma anche a credenze di tipo etico-religioso. Infine, le noci: sono potenzialmente utili in patologie infiammatorie come la sclerosi, le malattie cardiovascolari in genere per l’apporto di omega 3 e sono indicate anche in stati fisiologici come la gravidanza perché fanno bene al feto. In virtù del tenore calorico vanno però mangiate con parsimonia: 4 noci al giorno in sostituzione di eventuali snack pomeridiani o mattutini. Oltre gli Omega 3, le noci apportano anche proteine, lipidi, vitamina E (un potente antiossidante contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare) e altri fitonutrienti che possono interagire andando ad aumentare i livelli della serotonina, l’ormone del benessere implicato nell’insonnia e depressione».

Melaccio

Ingredienti per 8-10 persone

800 g di mele renette

2 manciate di uvetta reidratata in succo di limone

250 g di yogurt di soia non zuccherato

100 g di zucchero di canna integrale

1 bustina di lievito per dolci

30 g di fecola di patate

90 g di farina integrale

90 g di farina 0

60 g di noci sgusciate

60 g di mandorle sgusciate

1 cucchiaio di cannella in polvere

2 limoni (uno per reidratare l’uvetta)

60 g di olio di semi si mais biologico e spremuto a freddo

Procedimento

Pulire e tagliare le mele a tocchetti (ma si possono utilizzare anche pere e pesche o un mix di frutta senza però superare gli 800 g), mantenendo anche la buccia, radunarle in una ciotola assieme al succo di limone, a 50 g di zucchero di canna integrale e in ultimo, alla cannella, quindi mescolare il tutto.

In un’altra ciotola, unire la farina integrale, la farina 0, lo zucchero rimasto, la fecola, il lievito, mescolare fino a ottenere una miscela omogenea; aggiungere noci e mandorle, precedentemente tritate grossolanamente (conservarne una piccola parte per la guarnizione), lo yogurt, l’olio e continuare a mescolare.

Aggiungere, in ultimo, l’uvetta e le mele (di cui è necessario conservarne una piccola parte, da inserire sul fondo della teglia). Foderare la teglia di carta da forno, ricoprire la base con le mele lasciate in disparte, quindi versare l’impasto. Sbriciolare le noci lasciate in disparte sulla superficie, quindi infornare a 200° in forno preferibilmente non ventilato per un’ora circa.

«È una torta – conclude Marco Bianchi – come il castagnaccio, che resta piuttosto umida e ricca di dolcezza grazie alla presenza della frutta. Si conserva per giorni in frigorifero, ed è molto versatile».

a cura di Francesca Morelli