Dal medico, dal dentista, a scuola e negli uffici, in luoghi pubblici o privati. Ovunque si vada, prima dell’accesso in spazi comuni, è d’obbligo la rilevazione della temperatura con un termometro a infrarossi senza contatto (o con un termoscanner), “strumento” di prevenzione e tutela dal rischio di contagio e contaminazione da Covid-19. Come usare il termometro manuale correttamente, senza compiere errori, ovvero rilevando falsi positivi o non intercettando persone potenzialmente a rischio di trasmissione? A fornire le giuste regole è un documento dell’INAIL, Istituto Nazionale Associazione Infortuni sul Lavoro, dedicato all’uso corretto, in modo particolare, per gli operatori sanitari, ma da cui tutti possiamo imparare. È bene sapere, in linea generale, che il dispositivo va acceso almeno 10 minuti prima dell’impiego, affinché possa raggiungere l’equilibrio termico con l’ambiente di misura, scegliendo poi il punto giusto per la rilevazione della temperatura a seconda della sede corporea. Ad esempio, sulla fronte andrebbe misurata in posizione centrale a circa 1 cm al di sopra del naso, mentre sul polso va presa in corrispondenza della piega interna, mantenendo una distanza dalla pelle da 3 a 5 cm per la fronte e da 1 a 3 cm per il polso. Come ci si regola con la temperatura rilevata? Occorre innanzitutto ricordare che in salute una persona ha un valore, misurato con termometri a infrarossi, variabile tra 35°C e 37 °C e che valori sensibilmente differenti possono indicare una patologia febbrile in corso (non necessariamente Covid-19), come pure un cattivo funzionamento dello strumento o una erronea procedura di misura. Il consiglio, in caso di dubbio, è fare una doppia misurazione. Se entrambe le rilevazioni dovessero superare la soglia di 37°C, con uno scarto di 0,5°C o più, ovvero almeno uno dei due valori misurati supera i 37,5 °C, è necessario ripetere la rilevazione per altre due volte. Al termine di questa seconda misurazione, va considerato in via precauzionale il valore maggiore fra i due rilevati, ovvero se anche una sola delle due misure acquisite è più alta di 37,5°C, la soglia è da ritenersi superata.
Come sapere, invece, se studi medici e/o luoghi pubblici adottano le corrette norme di misurazione? Dovrebbero disporre di un check point, se la temperatura non viene rilevata con termoscanner: uno spazio dedicato, separato laddove possibile dall’ingresso istituzionale, termicamente condizionato, sanificabile e di dimensioni idonee per mantenere la distanza di sicurezza tra operatore, che deve essere adeguatamente formato, e il lavoratore/paziente. In caso di temperatura superiore a 37,5°C, la persona deve restare in un luogo isolato, precedentemente predisposto, indossando la mascherina, e ripetendo la misurazione della febbre dopo 10 minuti dalla precedente rilevazione, secondo le modalità già descritte, e rilevata nello stesso distretto corporeo utilizzato in precedenza. Come ultima raccomandazione, accertarsi che il dispositivo sia a marchio CE con grado di precisione medicale II a/b.
Francesca Morelli