Celiachia, sensibilità al glutine, allergia al grano, intolleranza al frumento: per fare chiarezza e facilitare la diagnosi, in occasione del Mese dedicato alle intolleranze al glutine, riparte l’edizione dell’ Esperto Risponde, promossa da ADI (Associazione Italiana di Dietetica e di Nutrizione Clinica Onlus) in collaborazione con dr. Schar Institute: dall’11 al 15 giugno, dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, si potranno ricevere consulti telefonici, prenotabili su www.megliosenzaglutine.it e tramite la pagina FB Schär. Per tutto il mese di giugno, inoltre, in 400 farmacie italiane, dietisti dell’ADI saranno a disposizione per rispondere a domande e curiosità sulla dieta senza glutine.
Lo scorso anno in Italia, i pazienti affetti da celiachia conclamata, quindi con intolleranza permanente al glutine, sono stati 198.427. Si riconferma una patologia che colpisce principalmente le donne (2/3 contro 1/3 degli uomini) ed è in costante aumento, pur rimanendo ancora sotto diagnosticata. La maggior parte dei casi di celiachia, infatti, sono asintomatici, non mostrano alcun decorso tipico e restano a lungo non diagnosticati. Il lasso di tempo che intercorre tra il manifestarsi dei primi sintomi e la diagnosi della celiachia può estendersi fino a sette anni. <Dell’1% della popolazione mondiale, che secondo le stime è affetta da celiachia, solo 1 individuo su 7 viene correttamente diagnosticato, mentre la maggior parte dei soggetti celiaci non vene diagnosticata>, fa notare il professor Carlo Catassi, dell’ Università Politecnica delle Marche, coordinatore del Comitato Scientifico del Dr. Schär Institute. <Questi pazienti quindi, pur essendo celiaci, continuano ad assumere glutine con la dieta, per cui da una parte lamentano i segni e sintomi legati alla malattia e dall’altra si espongono al maggiore rischio di sviluppare complicanze. Pertanto, è di fondamentale importanza chiarire le differenze tra un disturbo e l’altro e fornire un’informazione scientificamente corretta>.
Paola Trombetta