Lo scompenso cardiaco è una patologia poco conosciuta, ma molto diffusa, tanto da essere la prima causa di ricovero negli ultra 65enni e la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari. In Italia ne soffre l’1,7% della popolazione (circa 1 milione di persone), con un’incidenza di 200 mila nuovi casi all’anno, che aumentano in maniera esponenziale con l’età: meno dell’1% fino a 60 anni e fino al 20% dopo gli 80 anni. Motivo per cui lo scompenso cardiaco è stato definito come “sindrome cardio-geriatrica” del XXI Secolo. Per questo è fondamentale accrescere la consapevolezza sull’importanza di una corretta prevenzione e di un trattamento tempestivo adeguato. E’ l’obiettivo della Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”, promossa da Novartis e dall’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (AISC), con il patrocinio di quattro Società Scientifiche (Società Italiana di Cardiologia – SIC, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – SIGG, Società di Medicina Generale – SIMG, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – FADOI. Queste le attività previste dalla campagna : Incontri medico-paziente in 15 Centri ospedalieri per aumentare la consapevolezza sulla patologia: occasioni in cui gli specialisti saranno a disposizione per rispondere alle domande dei pazienti e dei loro familiari. Sviluppo di materiali informativi sullo scompenso cardiaco: in collaborazione con gli esperti delle Società Scientifiche e con AISC, sarà realizzato un opuscolo per imparare a riconoscere i sintomi e a non sottovalutare i rischi della patologia, distribuito nei Centri per il trattamento dello Scompenso Cardiaco. Pagina Facebook: in cui trovare informazioni sulla patologia, condividere esperienze e seguire le iniziative relative alla campagna: https://www.facebook.com/AscoltailTuoBattitoITA/ .
<Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica e invalidante che progredisce silenziosamente, anche in assenza di sintomi evidenti, esponendo il paziente ad un elevato rischio. Basti pensare che un paziente su quattro muore entro un anno dalla diagnosi>, commenta Maria Rosaria Di Somma, consigliere delegato AISC. <Per questo è importante sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità di un percorso educazionale per tutti i pazienti, allo scopo di migliorare gli interventi di prevenzione, tutela e cura, e la presa in carico in un sistema di gestione della malattia, multidisciplinare e integrato, che parta dal medico di medicina generale e coinvolga tutti gli specialisti che trattano lo scompenso. In Italia, l’incidenza della patologia aumenterà significativamente nei prossimi anni, in relazione alla migliorata aspettativa di vita della popolazione. Pertanto, l’obiettivo di seguire meglio i pazienti e prevenirne le criticità, non solo risponde alle aspettative del paziente, ma inciderebbe in maniera rilevante sui costi della sanità pubblica>.
<Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa: il cuore non è più capace di pompare sangue in misura adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo>, spiega il professor Ciro Indolfi, Direttore del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università Magna Grecia di Catanzaro e Presidente SIC. <Si tratta di una malattia grave, la cui frequenza aumenta con l’età ed è tra le prime cause di ricovero dopo i 65 anni. Le nuove terapie, come lo stent, hanno ridotto la mortalità per infarto miocardico acuto, ma hanno portato allo sviluppo successivo di insufficienza cardiaca. La terapia dello scompenso cardiaco ha fatto molti passi in avanti con l’utilizzo di “devices”, come la clip mitralica, i defibrillatori e i resincronizzatori cardiaci. Recentemente è stato introdotto nella pratica clinica un nuovo farmaco, il sacubitril/valsartan, che ha dimostrato un importante effetto benefico sullo scompenso cardiaco. Questa nuova categoria di farmaci è oggi consigliata dalle linee guida della Società Europea, allo scopo di ridurre l’ospedalizzazione e la mortalità in quei pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra, che rimangono sintomatici nonostante la terapia medica>.
Paola Trombetta