Dalle mele un aiuto contro patologie infiammatorie e cardiovascolari

Esplorare il potenziale terapeutico degli estratti di mela nella lotta contro le patologie croniche infiammatorie e cardiovascolari e validarne l’impiego nel  loro trattamento, creando un ponte tra eccellenza clinica e naturalità della frutta: questo l’obiettivo dei progetti di ricerca, condotti da una collaborazione tra alcuni ricercatori del Maria Cecilia Hospital, ospedale di Alta Specialità di Cotignola (RA), parte del gruppo ospedaliero GVM Care & Research, e del Consorzio Melinda, rinomato per la qualità delle sue mele. Al centro della collaborazione due studi sugli esosomi, vescicole extracellulari derivanti dalle mele, che potrebbero rivoluzionare il trattamento di molte patologie croniche infiammatorie e cardiovascolari e migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, favorendo il benessere del sistema immunitario e contrastando gli effetti della malnutrizione. Di dimensioni piccolissime, circa 1/100 della grandezza di una cellula, gli esosomi delle mele rivestono un ruolo chiave nello scambio di informazioni intercellulari: sono a tutti gli effetti “messaggeri” che trasportano il loro carico di informazioni sotto forma di acidi nucleici, proteine e lipidi, da una cellula all’altra e questa funzione ha scaturito l’interesse della comunità scientifica internazionale come possibili mediatori di messaggi rigenerativi per diverse patologie. Sottolinea in proposito la professoressa Barbara Zavan dell’Università di Ferrara: <Il primo studio, iniziato nel 2020, ha rivelato che le mele non sono solo un alimento sano, ma utilizzano i loro esosomi per comunicare con le nostre cellule, attivando segnali che riducono lo stress ossidativo, spengono l’infiammazione e stimolano la produzione di collagene. Questi benefici promuovono il benessere generale e la rigenerazione cellulare>.

Aggiunge il dottor Luca Lovatti, Responsabile di Ricerca e Sviluppo del Consorzio Melinda: <Le vescicole extracellulari svolgono un ruolo cruciale nella trasmissione di segnali tra le cellule, fondamentali per la regolazione dell’omeostasi e della risposta cellulare a stimoli esterni e parallelamente, nello studio, si valuta la trasduzione del segnale intracellulare attraverso l’osservazione dell’attività mitocondriale e del segnale del calcio all’interno delle cellule. Le disfunzioni mitocondriali sono state associate a una vasta gamma di patologie, comprese le malattie cardiovascolari, e il loro studio fornisce importanti informazioni sulla patogenesi di queste condizioni. Allo stesso modo, il segnale del calcio è coinvolto in numerosi processi cellulari chiave, compresi quelli che regolano la contrazione muscolare, la secrezione di ormoni e la comunicazione cellulare. Attraverso un approccio interdisciplinare e integrato, il laboratorio mira a contribuire alla comprensione più approfondita di questi processi biologici complessi, con l’obiettivo di identificare potenziali bersagli terapeutici e sviluppare nuove strategie diagnostiche e di cura per migliorare la gestione delle malattie cardiovascolari e del piede diabetico>.

Il secondo studio, denominato NAIVE nell’ambito del progetto NextGenerationEU PNRR Hub OnFoods e guidato dall’Università di Ferrara con la partecipazione di BICT, azienda biotecnologica specializzata in sviluppo di bioprocessi e prodotti industriali ispirati dalla natura, si propone invece di approfondire l’uso degli esosomi vegetali come prebiotici per correggere complicazioni cardiovascolari legate alla malnutrizione, esplorando le interazioni tra intestino e sistema cardio-circolatorio. Il progetto condotto presso Maria Cecilia Hospital sarà supervisionato dalla dottoressa Letizia Ferroni del laboratorio di ricerca traslazionale, che si occuperà delle analisi in vitro su modelli cellulari. Questi studi garantiranno un’attenta valutazione degli effetti degli esosomi vegetali derivati dalle mele biologiche nei contesti clinici simulati, fornendo dati preziosi per la comprensione dell’impatto di tali terapie sulla fisiologia cellulare e sulle vie di segnalazione molecolare coinvolte nelle patologie in esame.

Antonella Franchini

 

 

 

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