Sono trascorsi cinquant’anni dall’Enciclica “Humanae Vitae” di Paolo VI, in cui sono stati affrontati temi complessi come la contraccezione e l’aborto. Per la ricorrenza è stato organizzato un convegno sabato 12 maggio, ore 9.30, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Piazza S.Apollinare 49, Roma). Sono previsti gli interventi di Monsignor Jaques Suaudeau, assistente ecclesiastico FIAMC, Lord Nicholas Windsor, Gianni Ballarani, ordinario di Diritto privato all’Università lateranense, Marta Bertolaso, professore associato di Logica e Filosofia della Scienza all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Per informazioni: Scuola di Alta formazione e Studi specializzati per professionisti, www.altaformazioneprofessionisti.it; Cell: 347/7320692.

Il dibattito sarà orientato sui cambiamenti che il pensiero di Papa Francesco ha introdotto in tema di contraccezione. <Nonostante siano passati 50 anni, l’Enciclica di Paolo VI ha segnato una posizione fondamentale della famiglia nella Chiesa, in difesa dell’apertura alla vita all’interno del matrimonio>, puntualizza l’avvocato Domenica Leone, responsabile della Scuola di Alta formazione e Studi specializzati per professionisti e promotrice del Congresso. <Non possiamo però trascurare il fatto che il panorama della famiglia sia oggi profondamente cambiato e con esso anche il concetto di coppia e quello della generazione dei figli, anche all’interno di coppie miste e di famiglie ricomposte. La genitorialità responsabile è un tema caro a Papa Francesco il quale raccomanda oggi di affrontarlo nella concretezza di ciascuna situazione familiare. Fino addirittura a rimproverare in una parrocchia una donna, incinta dell’ottavo figlio dopo sette cesarei. “Ma lei vuole lasciare sette orfani?”>. Un segnale di apertura, dunque, di Papa Francesco, a una contraccezione responsabile che potrebbe avvalersi anche di sistemi sicuri come quelli ormonali? Il dibattito è aperto e sarà al centro delle discussioni del convegno.

Paola Trombetta

CLICCA PER VISIONARE LA LOCANDINA
↓