Diamo un “nuovo” ordine alle portate!

Contro tendenza in cucina: può far bene soprattutto dopo le Festività. Cominciamo il pranzo (o la cena) con un piatto di verdure, sane, fresche, meglio se finemente tritate, e chiudiamo con un primo, una zuppa, un minestrone. Evitando il più possibile la pasta, ricca di carboidrati che, trasformandosi nel processo digestivo in zuccheri, alzano la glicemia.

Un’ efficace strategia per mantenersi in forma, cioè normopeso e al riparo dal rischio di malattie cardiovascolari, ma anche del metabolismo, diabete e tumori, è evitare i ‘grassi aggiunti’. Quelli che si accumulano non solo con gli eccessi di porzioni abbondanti, ma anche con un abbinamento di alimenti scorretti che rallentano il lavoro del fegato. Un organo che, se funziona efficacemente, aiuta anche la nostra linea e riduce il rischio di ammalarsi di steatosi epatica (fegato grasso), una patologia che impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina dal sangue, determinando uno stato di insulino-resistenza, anticamera del diabete. Lo afferma il professor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, docente universitario e autore di “Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo”, pubblicato da Aboca nel 2016.  «Gli alimenti che portiamo in tavola – spiega lo specialista – sono uguali per tutti, ma è ‘personale’ il modo nel quale i cibi dialogano con le cellule e il DNA del nostro corpo. Fondamentale durante e dopo i pasti è tenere sotto controllo glicemia, e dunque mantenere bassi i livelli di insulina, uno degli ormoni responsabili dell’accumulo di grasso e della sensazione di fame».

Facile a dirsi e difficile a farsi? Niente affatto se, oltre a seguire i 5 pasti raccomandati dalla corretta nutrizione, si inverte anche l’ordine delle pietanze, cambiando magari proprio da inizio anno le proprie abitudini mangerecce. Salutisticamente si dovrebbe infatti cominciare dal contorno di verdure, cui devono seguire formaggi, carne, pesce, uova o legumi – cioè alimenti contenenti proteine – un po’ di pane e solo a conclusione del pasto il primo piatto, a scelta fra una zuppa, un minestrone o un passato di verdure, utili all’introito di sali minerali e vitamine. (Niente e/o poca pasta, per via di quei picchi di glicemia che possono far aumentare di peso).
E a colazione? Meglio optare per un buongiorno proteico, con prosciutto o formaggio fresco e molle e pochi carboidrati (di cui invece la colazione italiana è molto ricca); a metà mattina o merenda uno spezza-fame, con un frutto o una centrifuga.

Con questa dieta ‘rivoluzionata’, oltre a garantirsi più salute, ci si mette al riparo da eventuale obesità e sovrappeso: un problema con cui lottano il 45% degli italiani.

F.M.

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