Accrescere l’autostima e favorire la creatività: sono questi i fondamenti dell’“educazione positiva” che aiutano i bambini a integrarsi meglio nella collettività, acquisendo consapevolezza del proprio valore, sviluppando senso critico, sapendosi adattare ai diversi contesti di vita e della quotidianità. «La teoria dell’educazione positiva – spiega Ivonne Ceoletta, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e pedagogista – non è solo una teoria pedagogica, un metodo all’avanguardia per sviluppare l’autostima e la creatività in ogni bambino, ma una vera e propria filosofia di vita, un approccio che può e dovrebbe essere utilizzato da tutti». Esso si fonda su quattro pilastri in cui bimbo-genitori e/o figure referenziali e ambiente siano armonicamente interagenti:
- la relazione genitore-figlio deve tenere in considerazione i bisogni di entrambi e basarsi sulla fiducia e rispetto reciproci;
- il genitore o la figura di riferimento deve essere in grado di arrivare a dei “compromessi” con i piccoli, ovvero ricordarsi e “ritornare nei panni” di quando era bambino;
- creare spazi, quanto più possibile destrutturati per permettere al bambino di dare sfogo alla propria creatività, sentendosi libero di utilizzare lo spazio come meglio crede, inventarsi, sbagliare, comprendere, senza dover sottostare a delle regole precise;
- favorire lo sviluppo dell’autostima aumentando la consapevolezza nel bambino del proprio valore, soprattutto durante le prime esperienze di vita, quando il senso di sé si forma e si fortifica.
Un aiuto in questa direzione, può essere dato anche dalla pet-therapy, in quanto l’interazione uomo-animale è scevra da pregiudizi, favorendo nei piccoli la libera espressione dei propri stati d’animo, comprese le fragilità, paura e timidezze. Terapia particolarmente indicata in bambini con difficoltà emotive o relazionali. «E’ molto difficile per un genitore restare empatico e attento a capire i bisogni che hanno motivato un qualsiasi comportamento del proprio bambino», conclude la dottoressa. «Tuttavia è importante per i genitori mettersi in gioco anche come figura di riferimento e provare delle strategie educative alternative, come l’educazione positiva, che potrebbero garantire un benessere a tutta la famiglia, oltre che aiutare nella crescita il proprio figlio».
Francesca Morelli