<p> <strong>Sono stati presentati all’Istituto Superiore di Sanità i risultati della Campagna di prevenzione promossa da Apoteca Natura nelle farmacie. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (</strong><a href=”http://www.simg.it/”><strong>www.simg.it</strong></a><strong>) e l’Associazione Medici Diabetologi (</strong><a href=”http://www.aemmedi.it/”><strong>www.aemmedi.it</strong></a><strong>), ha coinvolto più di 25mila persone, di cui 2.400 con fattori di rischio legati a gravi patologie, come ipertensione, diabete e obesità. Persone, anche di 50 anni, che mai sarebbero andate dal medico e che invece hanno trovato in farmacia un presidio a difesa della loro salute. Sono circa il 10% i cittadini che ora potranno essere seguiti dal medico, evitando serie conseguenze, grazie al nuovo ruolo di prevenzione che la farmacia può garantire. Sono questi i risultati della grande campagna realizzata in Italia col progetto “Ci sta a cuore il tuo cuore” di Apoteca Natura, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Per un mese intero, (novembre 2012), alle persone adulte di tutte le età che si recavano nelle 500 farmacie italiane della rete Apoteca Natura, veniva effettuata la misurazione di alcuni parametri (pressione arteriosa, peso, altezza, indice di massa corporea, circonferenza addominale, colesterolemia totale) e si chiedeva la compilazione di un questionario. Il farmacista, quindi, consegnava ad ognuno la relazione finale con i risultati della valutazione, un opuscolo informativo con le regole della prevenzione. Quando si evidenziava un rischio elevato, il cittadino veniva indirizzato al medico di famiglia per impostare un’adeguata terapia. <Fumo, sovrappeso e ipertensione sono le tre principali minacce per il nostro cuore – spiega il dottor Claudio Cricelli, presidente SIMG>. Essere portatore di un alto rischio cardiovascolare vuol dire avere un’alta probabilità di sviluppare un infarto miocardico o un ictus entro dieci anni. L’intervento precoce su queste categorie diventa un vero e proprio salvavita. Ma la campagna ha permesso di sensibilizzare anche persone in condizioni meno critiche che però, se trascurate, potrebbero compromettere sia la qualità di vita che il benessere cardiovascolare futuro>. Un terzo degli individui esaminati ha meno di 55 anni, un’età nella quale non si consulta in modo regolare il medico di famiglia ed è quindi poco coinvolta in interventi educativi e preventivi. <Il punto di forza dell’iniziativa – afferma la dottoressa Simona Giampaoli, Dirigente di Ricerca all’Istituto Superiore di Sanità – è rappresentato dalla diffusione della consapevolezza che correggere gli stili di vita sbagliati vuol dire impegnarsi fattivamente per il mantenimento del proprio stato di salute. Del campione esaminato, il 94% non svolge attività fisica regolare, il 25% consuma frutta e verdura solo in modo saltuario; il 51,3% ha un peso eccessivo e più di un terzo (34%) degli uomini e oltre metà (54%) delle donne hanno un girovita correlato a un rischio elevato. Tutte queste persone hanno potuto, grazie a questa iniziativa, prendere coscienza del loro stato di salute cardiovascolare>. Nell’indagine sono stati utilizzati due strumenti: la carta per la predizione a 10 anni del rischio cardiovascolare globale del “Progetto Cuore” (ISS) ed il FINDRISC test (OMS) sulla probabilità di sviluppare il diabete mellito entro 10 anni, altro importante fattore di rischio cardiovascolare. <Ben 3.724 persone (15%) – commenta il dottor Carlo Giorda, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) – avevano una probabilità su 6 ad una su 2 di contrarre il diabete mellito nel prossimo decennio. Queste persone sono state invitate a contattare il medico di famiglia ed effettuare esami più approfonditi per valutare il livello del rischio>.</strong></p> <p> </p> <p> </p>