Un Festival della Mente “al femminile”: è il taglio che quest’anno caratterizza il tradizionale Festival di Sarzana, alla XVI edizione, dedicato alla scienza, alla creatività, alla cultura, che si svolgerà dal 30 agosto al 1° settembre, promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana con la direzione di Benedetta Marietti. 40 gli incontri in programma ai quali si aggiungono 20 eventi ideati appositamente per bambini e ragazzi e 6 workshop didattici nella sezione curata da Francesca Gianfranchi. Un centinaio di ospiti italiani e internazionali in tre giornate indagheranno i cambiamenti, il fermento creativo e le speranze della società attraverso incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, rivolgendosi al pubblico intergenerazionale che è da sempre la vera anima del festival. 500 saranno i volontari, di cui la maggior parte studenti che con passione e generosità contribuiscono a creare quel clima unico di festa che si respira nel centro storico di Sarzana durante il festival.
«Quest’anno il Festival si coniuga al femminile: sono donne le promotrici, la presidente della Fondazione Carispezia (Claudia Ceroni) e la sindaca di Sarzana (Cristina Ponzanelli)», puntualizza Benedetta Marietti, direttrice del Festival. «Anche la lectio inaugurale sarà tenuta da una donna, la scienziata Amalia Ercoli Finzi. È stata la prima donna ingegnere aerospaziale e ha contribuito alla realizzazione di satelliti e sonde per l’esplorazione planetaria e ricoperto incarichi presso l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e l’International Astronautical Federation, medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per meriti scientifici. Parlerà delle missioni spaziali “oggi, domani e…dopodomani”, proprio nel 50° anno dello sbarco sulla luna. È stata la premonitrice del futuro che sarà anche il tema portante del Festival: acquista particolare significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con il consueto approccio multidisciplinare, il Festival si interroga sugli scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico, senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il passato. Non si può pensare al futuro, senza conoscere il passato: dal passato possiamo anche trarre spunto dai grandi visionari, come Leonardo da Vinci, nel 500° anniversario della morte. Non a caso la presentazione del Festival è avvenuta a Milano, nella Casa degli Atellani, dove Leonardo ha vissuto. Spero sinceramente che questa edizione del Festival, in un periodo di ricorrenze tanto importanti, attraverso le voci competenti e appassionate dei relatori, riesca a trasmettere la convinzione che tutti noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”».
Per tutte le informazioni inerenti il programma, che si articola in numerosissimi incontri in cui si parlerà di scienza, di intelligenza artificiale, di ambiente, ma anche di cultura, arte e società, affrontando il tema scottante dell’immigrazione, si può consultare il sito: www.festivaldellamente.it
Paola Trombetta