Su otto giovani ricercatori under 40, premiati per la 5a edizione del bando “Fondazione Roche per la ricerca indipendente”, ben sei sono donne. Tamara Fernandez Cabada della Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) si sta occupando di una nuova combinazione terapeutica per il glioblastoma; Valentina Castagnola, anche lei dell’IIT, sta studiando la possibilità di modulare l’alterazione dei neuroni, evitando che perdano funzionalità. Elena Romano dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano si sta occupando di trovare una terapia per la porpora trombotica, una rara malattia del sangue che provoca la formazione di trombi. Maria Talmon dell’Università del Piemonte Orientale sta studiando eventuali componenti genetiche coinvolte nell’asma pediatrica. Francesca Torrini dell’Università degli studi di Firenze si sta occupando di nuove terapie per l’artrite reumatoide. Maria Carmela Vegliante, della Fondazione Italiana Linfomi Onlus sta studiando il ruolo di alcuni recettori coinvolti nello sviluppo di questi tumori. A queste sei ricercatrici si aggiungono due ricercatori:Dario Monzani, dell’Università degli Studi di Milano che si occupa di migliorare il rapporto medico-paziente attraverso metodologie innovative. E infine Livio Provenzi, della Fondazione Mondino di Pavia sta studiando le reazioni da stress della donna in gravidanza all’impatto con la pandemia.
Campi differenti, ma tutti molto importanti, che confermano come il sostegno alla ricerca debba essere una priorità per il nostro Paese, come si è visto del resto in questi due anni di pandemia. Roche ha confermato per il 5° anno l’impegno a sostenere la ricerca indipendente e valorizzare in particolare il lavoro dei giovani ricercatori italiani, premiando con un finanziamento di euro 400 mila gli 8 ricercatori under 40, vincitori della quinta edizione e lanciando già la nuova edizione. I progetti vincitori, selezionati e valutati dal prestigioso partner Springer Nature e annunciati in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ambiscono a migliorare la salute e il benessere dei pazienti in diverse aree. Dal suo lancio ad oggi sono stati stanziati oltre 3 milioni di euro, ottenendo un crescente successo di pubblico: sono stati più di 2 mila i progetti presentati e 48 quelli finora finanziati. I vincitori si sono aggiudicati un finanziamento di 50 mila euro ciascuno per la realizzazione del proprio progetto in: oncologia, ematologia oncologica, malattie della coagulazione ereditarie, neuroscienze, reumatologia, malattie respiratorie, SARS-COV2 e rapporto medico-paziente. La Fondazione ha confermato anche per l’edizione 2021 il finanziamento di altri 8 progetti di ricerca con grant del valore di 50 mila euro ciascuno, prevedendo però una revisione delle aree terapeutiche: alle tradizionali aree di oncologia, ematologia oncologica, neuroscienze, malattie ereditarie della coagulazione e SARS-COV2, si aggiungono due premi speciali, trasversali alle sei aree del bando e dedicati a temi di grandi attualità, quali digital health e medicina personalizzata (PHC).
Sarà possibile candidare i progetti in lingua inglese direttamente sul sito www.rocheperlaricerca.it dall’11 novembre fino all’11 febbraio 2022. Si conferma l’attenzione verso i giovani: è previsto che il responsabile del Progetto di Ricerca (Principal Investigator) debba avere un’età inferiore a 40 anni. Anche quest’anno Fondazione Roche ha deciso di lasciare l’esclusiva titolarità di ogni invenzione o diritto generato nell’ambito del progetto di ricerca agli enti partecipanti, a conferma della volontà di sostenere la ricerca indipendente.
Paola Trombetta