Giovani “senza sonno” a causa di smartphone e tecnologie

Scarso e di cattiva qualità: sono le principali conseguenze sul sonno causate da un uso improprio degli smartphone e delle tecnologie elettroniche nelle ore serali, prima di andare a letto, o di notte. Ma i danni non si limitano qui, perché a lungo termine le ripercussioni si riscontrano anche sulla formazione dei circuiti cerebrali: il sonno infatti svolge un ruolo fondamentale sulla plasticità neuronale. Un fenomeno, quello dei giovani e adolescenti “senza più voglia di sonno”, che deve essere circoscritto. Il 75% dei ragazzi dormirebbe secondo le stime meno di 8 ore a notte, senza raggiungere neppure la soglia raccomandata di buon risposo. Si potrebbe trattare solo della punta dell’iceberg, perché le profonde trasformazioni prodotte dalle tecnologie, dall’utilizzo della rete, di smartphone e tablet, non sono state ancora perfettamente valutate e misurate. Certo è che questi strumenti rappresentano una minaccia per lo sviluppo psichico dell’adolescente, influenzando in maniera importante anche il ritmo sonno-veglia. «Diversi studi che hanno coinvolto oltre 100 mila ragazzi mostrano una stretta “dipendenza” tra disturbi del sonno, ovvero quantità e qualità di sonno inadeguata e eccessiva sonnolenza diurna, e utilizzo di smartphone e social network, soprattutto se impiegati nelle ore serali», puntualizza Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano. «I dati epidemiologici sono significativi: gli adolescenti oggi tendono a dormire meno di 6 ore, almeno il 10% delle notti; a 18 anni il 75% dorme meno di 8 ore e solo il 3% dorme più di 9 ore». Un rischio da non sottovalutare perché l’insonnia agisce da detonatore aprendo la via a differenti patologie psichiche tra cui stati depressivi, alterazioni dell’impulsività, utilizzo di sostanze. «Come tutti i fenomeni caratterizzati da profondi cambiamenti – ha sottolineato Gianni Migliarese, medico psichiatra presso il FBF di Milano – anche la maturazione cerebrale dell’adolescenza è sensibile agli stimoli dell’ambiente, sia per una loro potenzialità in senso evolutivo, sia per sollecitazioni negative sullo sviluppo». Questi dati, insieme a quelli di altre “dipendenze giovanili”, tra cui videogame, alcool e droghe, sono riportati nel volume “Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza”, scritto da Claudio Mencacci e Gianni Migliarese, edito da Pacini Editore, già disponibile in libreria.

 Francesca Morelli

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