È il pensiero che da sempre affascina l’umanità. Tutti noi viviamo costantemente con lo sguardo puntato in avanti. Ma cos’è il futuro? Come ce lo immaginiamo? Una visione molto interessante è emersa da un sondaggio finalizzato a indagare i modi in cui viene percepito il nostro domani, rispetto a temi quali salute, energia, tecnologie intelligenti, genetica, ambiente. L’indagine, lanciata da Edison in collaborazione con RCS – Il Tempo delle Donne, presentata da Massimo Sideri, responsabile editoriale di “Corriere Innovazione” e illustrata da Patrizia Tiberi Vipraio, economista, ha dato risposte molto ampie. I lettori del Corriere della Sera, interrogati tramite il sondaggio on line (hanno risposto in 5000, uomini e donne in proporzioni quasi uguali), si sono espressi così: il 27% dichiara che il futuro interessa il nostro pianeta, il 26% la società, il 16% la specie umana e il 14% la famiglia. Ma, al contrario dei lettori più anziani, che guardano lontano e sono più inclusivi, i giovani appaiono più individualisti e hanno una visione più concentrata sul breve periodo (10 anni al massimo). A differenza degli uomini, più curiosi e intraprendenti, le donne si sono dimostrate più caute e riflessive, ma anche più preoccupate su eventuali sviluppi negativi. Poco ottimistiche le previsioni economiche: il 60% pensa che ci saranno più disparità sociali. Sullo sviluppo delle tecnologie intelligenti, l’80% pensa che il cervello umano non sarà sostituito dall’intelligenza artificiale, ma il 22% dei giovani sì. In ogni caso, in molti sono convinti che, con l’aiuto della tecnologia e della genetica, le aspettative di vita si allungheranno: per il 49% fino a 100 anni, per l’8% addirittura fino a 200! Infine, una curiosità su come sarà la nostra casa del futuro: soprattutto i giovani prevedono che sarà interamente gestita dalla domotica (47%), più integrata con la natura (19%) e avrà più spazi per la convivialità (10%). E’ chiaro comunque l’ammonimento che ne è uscito: occorre procedere valutando sempre i rischi che si possono generare. Il progresso tecnologico spesso ci migliora la vita, ma potremmo non goderne se le urgenze ambientali (il cambiamento climatico preoccupa seriamente un italiano su 2) dovessero prendere il sopravvento.
L’indagine è stata il cuore della tavola rotonda organizzata in Bovisa, per l’inaugurazione di Officine Edison, il nuovo spazio dedicato all’innovazione e alla trasformazione digitale applicate al settore energia: si trova all’interno di PoliHub del Politecnico di Milano, dove giovani ricercatori lavorano allo sviluppo sistemi di intelligenza artificiale, al servizio della produzione rinnovabile e all’ideazione di servizi innovativi per i clienti. Due laboratori sono dedicati alle batterie d’accumulo per uso domestico e ai sistemi di smarthome. A questi filoni si affiancherà nei prossimi mesi un nuovo progetto che vedrà Politecnico, PoliHub ed Edison impegnati a sviluppare e testare prototipi di monopattino elettrico, al fine di progettare un nuovo servizio di micro-mobilità da sperimentarsi nel quartiere Bovisa. Le indicazioni e gli esiti dei test forniranno informazioni preziose al Comune di Milano, in fatto di vivibilità e sicurezza, nella regolamentazione di questo nuovo sistema di mobilità.
Giovanna Tettamanzi