“I was only sixteen”. Solo 16 anni, un adolescente, eppure già messo a dura prova: lottare contro un tumore. È la storia di circa 900 giovani, tra i 15 e i 19 anni, che ogni anno In Italia si ammalano di tumore, e come loro tanti altri nel mondo. Storia che viene oggi raccontata e cantata in una canzone inedita in lingua inglese, affinché il linguaggio sia “universale”, dai ragazzi del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). Il testo della canzone è frutto del precedente progetto “Tratto da una storia vera”, il podcast realizzato dai giovani nel 2021, con il coordinamento di Gianfelice Facchetti e tuttora disponibile su Spotify: una selezione di frasi scritte dai ragazzi è stata la base per un riadattamento a una ballata struggente, ma al contempo piena di forza e di coraggio. Faso, bassista del gruppo Elio e le Storie Tese, Stefano Signoroni, Giacomo e Tommaso Ruggeri hanno composto e suonato la musica, mentre a sorpresa, Tony Hadley, ex frontman degli Spandau Ballet e icona della musica pop a livello mondiale, colpito dalla storia del progetto ha prestato la sua voce, cantando insieme al coro dei ragazzi.
«Con i nostri pazienti adolescenti – spiega Andrea Ferrari, ideatore e coordinatore del Progetto Giovani – volevamo raccontare il loro viaggio, da quando si prepara la valigia, svuotandola dei vestiti per andare a ballare e riempiendola di speranza, coraggio, determinazione e tanti pigiami, a quando ci si trova seduti su una sedia davanti ai medici e non si riesce a pensare ad altro se non alla voglia di scappare. Senza dimenticare le notti in compagnia del “bip bip”, la pompa della chemioterapia. C’è molta malinconia e c’è molto ospedale nel testo dei ragazzi, ma c’è anche la scoperta di amici che danno un grandissimo aiuto e sanno indicare la strada giusta, come i compagni di corsia, gli amici trovati qui nel Progetto Giovani. Alla fine, ecco la voglia di andare in bici sotto la pioggia, cantare fino a non avere più voce e ballare fino all’alba». Di questi ragazzi, l’80% ha buone probabilità di guarigione, ma è indispensabile che riescano a ricevere le cure giuste, nei tempi e nei luoghi corretti. «Il nostro principale obiettivo– aggiunge Maura Massimino, Direttore della Struttura Complessa Pediatria Oncologica dell’INT – è riuscire a curare gli adolescenti, offrendo loro infrastrutture e servizi adeguati. Purtroppo questo non sempre accade; dal punto di vista clinico, infatti, sono una fascia di pazienti “terra di mezzo”, con difficoltà di accesso alle cure di eccellenza e di arruolamento negli studi clinici» e, a parità di malattia, un adolescente ha meno probabilità di guarire di un bambino. «Per migliorare questa situazione – sottolinea Ferrari – occorrono progetti dedicati, come il nostro Progetto Giovani, ma anche progettualità nazionali e internazionali che definiscano approcci condivisi e istituzionali». “I was only sixteen”, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Bianca Garavaglia (www.abianca.org), che dal 1987 sostiene l’attività clinica e la ricerca del reparto, è un bell’esempio: tutto il ricavato dei download della canzone dalle piattaforme musicali digitali sarà devoluto in favore di ABG e del Progetto Giovani; è inoltre disponibile il video lyrics della canzone sul canale YouTube del Progetto Giovani: https://youtu.be/5iUOOrQM6Tg.
Francesca Morelli