E’ previsto per metà febbraio il picco dell’epidemia di influenza che in questi giorni ha messo a letto 550 mila italiani. Dall’ottobre scorso circa 2 milioni di persone sono state colpite dalla malattia e da altre patologie respiratorie. Nella terza settimana di gennaio mezzo milione di italiani sono stati colpiti da forme respiratorie acute parainfluenzali, con migliaia di casi di virosi intestinale. <Come previsto – spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) – la clamorosa catena di equivoci ed errori, che aveva attribuito al vaccino la responsabilità di alcuni decessi, ha provocato malattie e complicanze anche gravi che avrebbero potuto essere evitate. Il carico di lavoro dei medici di famiglia sta diventando sempre più importante a causa della diffusione dell’epidemia. Possiamo stilare un primo bilancio di metà stagione influenzale. L’attuale curva di incidenza indica che ci stiamo avvicinando al raggiungimento del picco nelle prossime tre settimane. L’epidemia è sotto controllo, ma quest’anno il virus è stato più aggressivo, anche perché le vaccinazioni hanno fatto registrare un calo del 20% e, dato particolarmente preoccupante, i casi di influenza fra gli ultra sessantacinquenni sono raddoppiati, con il rischio di complicanze gravi legati proprio all’età. L’incidenza della malattia è maggiore nelle Marche (19.7 casi per mille abitanti), in Campania (14.4) e in Trentino (12.8). Rispetto agli anni precedenti sono aumentati significativamente anche gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri dovuti al virus>. (P.T.)