L’esposizione a una seconda lingua, diversa da quella madre, è un privilegio. Se si è esposti a più lingue, ovviamente si imparano più lingue e questo vale per tutti, bambini o adulti. Ma i bambini hanno una marcia in più. Secondo una ricerca – pubblicata sul Journal of Neuroscience dagli esperti del King’s College di Londra (Regno Unito) e della Brown University di Rhode Island (Stati Uniti) – l’età migliore per apprendere nuove lingue è quella compresa tra i 2 e i 4 anni. Il metodo migliore per sfruttare questo periodo d’oro che dura fino agli 8-9 anni, è di certo quello ludico, con riferimenti concreti e significativi, legati ad esperienze che il bambino vive ogni giorno. Tramite un’innovativa tecnica di risonanza magnetica, è stato analizzato lo sviluppo del cervello di 108 bambini sani di età compresa tra 1 e 6 anni, concentrandosi sull’associazione tra lo sviluppo della mielina e le capacità di linguaggio. Durante l’infanzia non si assiste solo allo sviluppo della materia grigia, ma anche a quello di questa guaina che, avvolgendo i prolungamenti dei neuroni, facilita la trasmissione dell’impulso nervoso. L’associazione fra questa mielinizzazione e lo sviluppo del linguaggio cambia però con l’età e si stabilizzerebbe intorno ai 4 anni, quando la distribuzione della mielina smette di cambiare.
Come mai? Lo abbiamo chiesto al Dottor Marcello Lanari, Direttore dell’U.O.C. di Pediatria all’ASUSL di Imola e membro della Società Italiana di Pediatria (SIP).
«Il cervello dei bambini matura negli anni, però è anche vero che quanto prima un bambino inizia a parlare una lingua, tanto prima la apprende. L’età individuata dalla ricerca è solo indicativa, in quanto l’esposizione precoce a una o più lingue comporta un apprendimento precoce», prosegue l’esperto. «I bambini, inoltre, imparano più facilmente le lingue rispetto agli adulti perché le apprendono un po’ come una musica, un gioco. Hanno una plasticità cerebrale differente e una maggiore predisposizione all’apprendimento. Durante l’infanzia, l’influenza degli stimoli che circondano il bambino è massima, il cervello si sviluppa e con esso il linguaggio», conclude l’esperto.
Ai genitori che hanno l’opportunità di crescere i propri figli bilingue, l’esperto raccomanda insomma l’uso coerente di tutte le lingue. Senza ritardi nell’apprendimento dell’una o dell’altra lingua. Anzi.
(Lara Luciano)