Anche la psicologia si fa ‘digitale’. Ovvero per stare al passo con i tempi e cogliere informazioni, sfumature, risvolti nei comportamenti della popolazione sempre più social, impara a leggere anche emoticons e emoji. Cioè le faccine e i pittogrammi colorati, creati da un’azienda giapponese negli anni ’90, che ora spopolano su messaggi inviati con sms e/o con whatsapp. «Gli emoticons e emoji – dichiarano Linda Kaye, Helen Wall e Stephanie Malone, un gruppo di psicologhe di università inglesi e australiane autrici di un lavoro pubblicato su “Trends in cognitive science” – possono costituire una fonte di interpretazione importante del linguaggio non verbale. Ma non solo: aiutano a mettere in evidenza nuovi aspetti dei meccanismi cognitivi coinvolti nella comunicazione digitale che sembrano attivare aree specifiche sia nel giro frontale inferiore destro, sia nel sinistro, quest’ultimo coinvolto soprattutto in compiti verbali».
La scelta dell’emoji – sorridente, arrabbiato, giocherellone, triste, mascherato e così via – aiuterebbe dunque a capire il tono del messaggio (ad esempio se si tratta di una battuta di spirito o di una cosa detta sul serio), ma anche delle emozioni con cui lo si scrive, sostituendosi a quelle indicazioni che si colgono da una comunicazione non verbale, in una conversazione a tu-per-tu, da uno sguardo, un gesto, una espressione del volto, un rossore, un pallore e da ogni altro tipo di emozione non pronunciata ma visibile da un tratto corporeo. Gli emoticons e gli emoji darebbero insomma un tocco ‘digital e social’ utile a chiarire l’aspetto emotivo di un concetto. «Dall’analisi comparata dei comportamenti faccia a faccia con quelli utilizzati online – concludono le ricercatrici – si potrebbe capire se i comportamenti attuali, compreso il ricorso alle emoji, possano essere considerati vere forme di emozione sia a livello neurologico sia interpersonale». Come a dire che gli esperti, attraverso lo studio della comunicazione on-line, potrebbero arrivare a svelare o a scovare nuovi meccanismi in grado di migliorare la comprensione del comportamento umano. F.M.