Depressione, peggioramento della qualità del sonno, stress da isolamento e aumento del consumo di cibo per gestire l’ansia, con conseguente tendenza a ingrassare: sono alcuni segnali di disagio che emergono dopo il lockdown, rilevati dall’indagine dell’Osservatorio Pool Pharma. La ricerca ha coinvolto 890 soggetti intervistati, sia uomini che donne, di età compresa tra i 20 e i 60 anni, su tutto il territorio nazionale per valutare gli effetti dell’emergenza Covid-19 sul sonno. Il 34% del campione, di cui 24% sono donne, ha dichiarato di fare i conti con l’insonnia a causa di sintomi del disturbo da stress post-traumatico. Sentono più appetito per noia-nervosismo e subiscono stati di ansia importanti, temendo per la propria salute e quella dei familiari. Il 18% lamenta di non riuscire ad adattarsi al nuovo stile di vita da “isolamento” e non riesce a prendere sonno a causa del clima stressante in casa, soprattutto chi non dispone di uno spazio ampio o esterno. Il 22% lamenta di non riuscire a dormire perchè assillati da un pensiero ricorrente: hanno subìto o temono una riduzione del proprio reddito. Il 13% degli intervistati manifesta depressione e sbalzi di umore e cerca di aiutarsi con ansiolitici e antidepressivi prescritti dal medico. L’8% sostiene che, pur avendo più tempo libero, non lo utilizza per pigrizia, per potenziare l’attività fisica e ritiene di dormire male a causa della sedentarietà. Il restante 3% va a dormire tardi, rinunciando a preziose ore di sonno a causa di una dipendenza da televisione: anzichè riposare preferisce i talk in diretta per tenersi aggiornato, i film o meglio ancora le serie televisive. Il 2% non si è ancora abituato all’ora legale, entrata in vigore lo scorso 29 marzo, e preferisce leggere un libro a letto con la luce accesa, distogliendosi così dal meritato sonno.
<Mantenere buone abitudini e un’alimentazione corretta serve per prevenire i disagi del sonno, legati all’isolamento forzato di questi mesi>, spiega la dottoressa Camilla Pizzoni dell’Osservatorio Pool Pharma. <Evitare l’utilizzo del pc e dello smartphone prima di addormentarsi è fondamentale: la luce blu emanata dai dispositivi elettronici, non solo è causa di insonnia e malessere, ma può anche danneggiare la rielaborazione notturna della memoria. Nelle ore serali occorre evitare di assumere alimenti che richiedono tempi di digestione lunghi, come le proteine della carne, superalcolici o alimenti eccitanti. E’ dunque importante “educare” le fasi del sonno e riorganizzare le proprie abitudini in modo da non dormire meno di 7 ore a notte, come raccomandato dalla “National Sleep Foundation”. La mossa giusta è aiutare il nostro organismo, quando persistono insonnia, nervosismo o irritabilità, a ritrovare il giusto equilibrio in modo da godere dei benefici per tutta la giornata e arrivare meno stressati alla sera: un aiuto può venire dalla melatonina in forma di integratore alimentare, per indurre velocemente il sonno e mantenerlo per tutta la notte, senza risvegli, regolando il fisiologico bioritmo sonno-veglia. Favorisce anche il benessere mentale e il rilassamento, oltre a mantenere il normale tono dell’umore. La melatonina è prodotta da una struttura posizionata al centro del cervello, la ghiandola pineale o epifisi: l’ormone che regola i ritmi di sonno e veglia, è dunque una sostanza naturale e quindi sicura tanto da poterla dare anche ai bambini. La melatonina si trova anche in alcuni alimenti come orzo, olive e noci; è reperibile in farmacia sotto forma di pratiche compresse.
Paola Trombetta