<p align=”justify”> <span lang=”EN”><img alt=”” src=”/documents/12586/13726/FOTO%20FUOCO%20DENTRO.jpg” style=”margin: 5px; width: 100px; float: left; height: 140px” />200.000 sono gli italiani, in particolare i giovani tra 20 e 35 anni, ma anche bambini e adolescenti, colpiti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI). La malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa sono le principali forme cliniche, a carattere autoimmune, causate da un errore del sistema immunitario che reagisce contro se stesso, determinando uno stato di infiammazione persistente della mucosa intestinale. I sintomi sono diarrea, anche di tipo emorragico, dolori addominali, vomito, con serie limitazione nella qualità di vita. I disagi causati dalla malattia sono ben espressi nel libro, curato da Daniela Minerva per le edizioni Springer Verlag con il supporto di MSD Italia: “Il fuoco dentro”, scritto da Marco Greco, malato di Crohn e presidente dell’EFCCA (European Federation of Crohn’s and Ulcerative Colitis Associations) e Silvio Danese, responsabile del Centro per la ricerca e la cura delle MICI presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Se in passato queste malattie imponevano pesanti limitazioni ai pazienti, negli ultimi anni la diagnosi tempestiva e le cure mirate con i farmaci biologici assicurano una buona qualità di vita. Capostipite delle terapie biologiche è infliximab, un anticorpo monoclonale che ha assicurato la guarigione della mucosa e la remissione libera dall’uso di steroidi nel 70% dei casi per la malattia di Crohn e nel 60% per la colite ulcerosa. Proprio in questi giorni infliximab ha ottenuto l’autorizzazione dall’EMA (Ente europeo per i prodotti medicinali) per il trattamento della colite ulcerosa severa nei pazienti pediatrici (6-17 anni) che rispondono in modo inadeguato alle terapie convenzionali.</span></p>