Verificare la sicurezza e l’efficacia dei farmaci avvalendosi dell’esperienza clinica: è l’obiettivo del progetto formativo, promosso dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), con il contributo non condizionato di MSD Italia, dedicato a preparare un gruppo di medici di medicina generale alla ricerca clinica. Oltre quattrocento medici di Medicina Generale saranno formati nei prossimi due anni alla Ricerca clinica e “addestrati” per costituire il “Gruppo sperimentatori in Ricerca clinica della FIMMG”. La loro missione? Elaborare nuovi modelli clinici, partecipare a progetti di ricerca sui farmaci prima e dopo la loro immissione in commercio.
«La Scuola di Ricerca in Medicina Generale arriva in un momento importante e rappresenta un passaggio fondamentale nella consapevolezza di dover introdurre in questo settore la Ricerca clinica, – afferma Giacomo Milillo, Segretario Generale Nazionale della FIMMG. Obiettivo della Scuola di Ricerca clinica è che all’interno di ogni gruppo territoriale sia presente un medico appositamente formato in ricerca,».
L’attuale approccio all’uso del farmaco risente della mancanza di informazioni e di dati che provengano dalla Medicina Generale. Il paziente che viene seguito dai medici del territorio presenta caratteristiche cliniche e di trattamento molto diverse da quelle dei pazienti selezionati negli studi clinici. Questo divario può limitare l’appropriatezza nell’uso dei farmaci con ricadute negative anche per la sostenibilità economica del nostro servizio sanitario, nazionale e regionale. Il progetto della FIMMG interviene proprio su questo gap e potenzia la ricerca italiana, valorizzando la capillarità della presenza della Medicina generale sul territorio.
«La ricerca è una delle attività primarie portate avanti dalla nostra Azienda – dice Pierluigi Antonelli, presidente e amministratore delegato di MSD Italia. Il supporto a FIMMG per la creazione della Scuola di Ricerca in Medicina Generale è una tappa importante di un percorso pluriennale appena avviato dall’Azienda, per sostenere le istituzioni scientifiche e professionali nel campo della ricerca indipendente. In questi ultimi mesi sono state molte le partnership, simili a questa, che abbiamo attivato, spesso in aree terapeutiche dove i bisogni medici non soddisfatti vanno affrontati con senso di urgenza e responsabilità».
Il Medico di Medicina Generale è la figura professionale più adatta a comprendere la reale efficacia dei farmaci e la percezione che ne hanno i pazienti: «Portare avanti studi pre-registrativi nelle condizioni più vicine alla società reale attraverso una Scuola di Ricerca clinica è lo strumento che meglio rappresenta la nuova frontiera per ottenere la massima quantità di salute dal bene farmaco – sottolinea Walter Marrocco, Responsabile Scientifico FIMMG. E’ la logica dei “large and simple trial”, sempre più utilizzata per la verifica dell’efficacia reale dei farmaci: in questo contesto l’Italia può giocare un ruolo unico in Europa, proprio perché ha un’organizzazione di assistenza territoriale basata sulla Medicina Generale che non ha eguali e che, messa a sistema con gli altri partner (Mondo Scientifico, Industria, Servizio Sanitario Nazionale, AIFA) può avere ritorni sulla qualità dell’assistenza, sullo sviluppo della Ricerca e sulla produzione industriale».
La Scuola di Ricerca in Medicina Generale rappresenterà una risposta importante per personalizzare e dare un nuovo impulso alla Ricerca clinica italiana. Nel corso del 2014 sono state realizzate in Italia circa il 17% di tutte le sperimentazioni cliniche condotte nell’Unione Europea. «Il nuovo assetto nazionale introdotto dalla Legge 89/2012, con l’individuazione dell’AIFA come unica Autorità competente, l’avvio del processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete dei Comitati etici e la gestione telematica di tutta la documentazione, rappresenta il punto di partenza per un rilancio internazionale – afferma Sergio Pecorelli, Presidente AIFA, che accogliere con interesse il progetto della FIMMG di creare un network di Ricercatori in Medicina Generale, in quanto crede nella collaborazione con i medici, non solo come responsabili delle scelte prescrittive, ma anche come preziose sentinelle dell’efficacia e della sicurezza di un farmaco nella vita reale». (P.T.)