Linda è una giovane donna che, in un letto d’ospedale, si trova a riflettere sul suo passato e ripensare alle decisioni prese nella sua vita. La diagnosi di tumore al collo dell’utero è stata un duro colpo: avrebbe potuto “riscrivere” il suo destino, se solo avesse fatto un’adeguata prevenzione. Esiste oggi un vaccino contro il Papilloma virus, che evita l’insorgenza di questo tumore. E’ il messaggio che emerge dal cortometraggio “Riscrivere”, presentato alla Mostra del Cinema di Roma. Attraverso l’espediente narrativo del viaggio nel tempo, ci porta a scoprire come le scelte che facciamo nel presente siano fondamentali per scrivere il nostro futuro. Informare è determinante per ridurre l’incidenza dei tumori da HPV e differenti linguaggi espressivi hanno il compito di supportare tale intento in maniera efficace, affinché possano raggiungere la più ampia platea di persone. Grazie alla tecnica narrativa del flashback, Linda ha l’opportunità di tornare indietro e “Riscrivere” il suo passato. Ricorrendo a piccoli gesti, ha la possibilità di appianare le divergenze familiari, ricucire le ferite e le incomprensioni, stimolare nella sua famiglia la riflessione sull’importanza dell’informazione e della prevenzione, per compiere scelte consapevoli che possono decidere il corso degli eventi.
«Aver interpretato Linda, con un ruolo focale nella storia, mi ha resa fiera del messaggio di unione familiare e di sensibilizzazione nell’ambito della prevenzione dai tumori da HPV, così importante per noi donne», ha puntualizzato Rossella Ambrosini, l’attrice che interpreta Linda da adulta.
L’infezione da Papillomavirus (HPV – Human Papilloma Virus) è la più frequente tra quelle sessualmente trasmesse: questo virus è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile del cancro nel mondo. Può causare tumori a: cervice uterina, ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe e laringe. In Italia, oltre 6.500 casi ogni anno sono attribuiti a infezioni croniche di ceppi oncogeni del virus del Papilloma umano (HPV) e determina la totalità di quelli alla cervice uterina (2.400 diagnosi solo nel 2022). In linea con l’obiettivo di eliminazione dei tumori da HPV sancito dall’ Europe’s Beating Cancer Plan, il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 pone il raggiungimento della vaccinazione anti-HPV per il 95% degli adolescenti di entrambi i sessi e richiede il recupero dei soggetti non vaccinati, garantendo il diritto alla gratuità almeno fino a 26 anni per le ragazze e fino a 18 anni per i ragazzi.
«Parlando di prevenzione primaria, per quanto riguarda l’HPV nello specifico, abbiamo a disposizione un vaccino con un profilo di sicurezza ed efficacia che copre oltre il 90% delle forme tumorali associate al virus», dichiara Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. «Relativamente al carcinoma della cervice uterina, la prevenzione secondaria ci offre la possibilità di intercettare precocemente, con lo screening, sia la presenza dell’HPV attraverso la ricerca del Dna virale, sia la presenza di lesioni (Pap-test), offrendoci l’opportunità di intervenire per tempo su una patologia che ha una letalità del 20%. Nel nostro Paese assistiamo purtroppo a una bassa adesione sia alla vaccinazione, offerta gratuitamente all’interno del PNPV a tutti gli adolescenti, maschi e femmine, che mantengono il diritto alla vaccinazione nel corso della vita, sia al Pap test per il tumore del collo dell’utero (cervice uterina) che è offerto alle donne gratuitamente».
«Il Ministero della Salute ha inserito nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, tra gli obiettivi prioritari, la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV-correlate», dichiara Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. «A questo impegno sono chiamate le regioni, le ASL, i medici, i farmacisti. Anche la comunicazione deve fare la sua parte perché tutti coloro che hanno diritto ad avere la vaccinazione e lo screening come LEA siano adeguatamente informati e aderiscano con consapevolezza. In Italia abbiamo ancora troppi casi di tumori HPV-correlati, sia nella donna che nell’uomo, quando esiste la vaccinazione che li può prevenire e le coperture sono troppo basse e lontane dall’obiettivo che pone l’OMS. La comunicazione al cittadino è fondamentale e il Ministero si impegnerà su questo».
di Paola Trombetta