Nasce la prima rete antiabuso dedicata ai 70-80mila bambini e adolescenti che, nel nostro Paese, ogni anno subiscono violenze e abusi fisici, psicologici e sessuali, due volte su tre (70%) tra le mura domestiche, ad opera di mamma e papà, ma anche da altri volti cari o noti: parenti, vicini di casa, amici grandi, perfino insegnanti. Un fenomeno in crescita, dicono gli esperti, spesso aggravato dalla crisi economica, da famiglie in difficoltà, da conflittualità fra genitori, dall’utilizzo delle nuove tecnologie che contribuiscono ad aumentare il rischio di maltrattamenti e abusi arrecati a creature fragili e indifese. Il progetto voluto fortemente da Menarini, prima casa farmaceutica ad impegnarsi massicciamente per un network sanitario contro la violenza sui minori, insieme a Telefono Azzurro, Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) dà una risposta concreta al silenzioso soffocato dei giovani e dei piccoli violati e abusati. I quali, in una indagine di Telefono Azzurro e Doxa Kids, in un caso su tre temono che il proprio diritto a essere protetti da soprusi di qualsiasi natura non sia sufficientemente difeso, come confermano anche i dati dell’attività del numero di emergenza 114 di Telefono Azzurro. Mentre sono pochissime le piccole vittime che riescono o hanno il coraggio di chiedere aiuto: uno su cinque fra coloro che subiscono abusi sessuali, uno su tre fra chi è oggetto di violenze. Il progetto intende sensibilizzare e formare 15 mila pediatri italiani e medici di base “sentinella”, attraverso 23 corsi intensivi in tutte le Regioni: sono infatti loro in grado di riconoscere e intercettare i segnali di eventuali abusi, a partire da quelli inespressi di disagio e sofferenza del bambino, a tutela e promozione del suo benessere. «I pediatri svolgono un ruolo chiave nel percorso di crescita sana ed equilibrata del bambino – spiega Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro – e rappresentano il primo punto di contatto con il sistema sanitario, ma soprattutto costituiscono un punto di riferimento e di fiducia a cui l’intera famiglia affida i propri bambini negli anni più delicati». Inoltre i tredici ospedali pediatrici più importanti del Paese, coinvolti nell’iniziativa, non solo saranno sede dei corsi di formazione, ma anche punti di riferimento dei pediatri del territorio e centri dove poter affrontare l’emergenza e la fase di recupero successiva all’intervento per proteggere i bambini dalle violenze. «Un bambino maltrattato e/o abusato – aggiungono Pietro Ferrara e Luigi Nigri, Responsabili del progetto per SIP e FIMP – non solo è più a rischio di disturbi fisici, psicologici e del comportamento, ma anche di danni organici nella vita adulta. Per questo SIP e FIMP ritengono motivo di orgoglio professionale e di maggiore utilità sociale, l’attivazione di una rete di supporto tra pediatri che colleghi la realtà ospedaliera alla pediatria locale, coinvolgendo le diverse figure professionali e, se necessario, Forze dell’Ordine, Magistratura, Servizi Sociali e Comunità di accoglienza, in un’azione comune e in una cornice nazionale condivise». «E’ un progetto bellissimo – concludono Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, Presidente e Vicepresidente del Gruppo Menarini – che speriamo possa prevenire storie di violenza sui bimbi che non vorremmo mai sentire. Esso contribuirà anche a un salto di qualità di tutto il sistema sanitario italiano a salvaguardia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».
Francesca Morelli