Un tassista che rilascia ricevute con il numero del Centro antiviolenza; un poliziotto in pensione che organizza corsi di autodifesa per le donne; un insegnante che organizza conferenze agli studenti contro la violenza sulle donne. Sono alcuni dei tanti uomini che si espongono in prima persona, “mettendoci la faccia” contro la violenza di genere. E i loro ritratti campeggiano sui manifesti affissi in questi giorni nelle strade dei comuni di Cologno Monzese e Cinisello Balsamo per far riflettere tutti giorni su questo problema, e non solo in occasione della Giornata del 25 novembre. E’ questo l’obiettivo della Campagna #NoiFermiamoL’Indifferenza, promossa dal Comune di Cologno Monzese e di Cinisello Balsamo insieme a Janssen Italia, con la partecipazione dell’Associazione “con Noi e Dopo di Noi” Onlus, che “urla” per il terzo anno consecutivo il suo “No!” alla violenza sulle donne. Un progetto innovativo e unico nel suo genere in cui sono protagonisti gli uomini, rappresentanti di diverse categorie professionali, riuniti in un Comitato di Virtuosi che si impegnano in prima persona a implementare sul territorio azioni concrete, per prevenire gli atti di violenza e a diffondere una cultura di rispetto della donna. Un progetto che non si esaurisce nella settimana dedicata alla violenza sulle donne, ma che prosegue per tutto l’anno 2020 con molteplici iniziative, portate avanti dagli enti e dalle organizzazioni coinvolte.
L’idea, condivisa e supportata anche da Emanuele Monti, Presidente III Commissione Permanente Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, ha avuto come primi protagonisti: Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato di Janssen Italia, nonché Presidente di Farmindustria, e Angelo Rocchi, Sindaco di Cologno Monzese. A seguire, altre categorie di uomini che operano e lavorano a diverso titolo sul territorio di Cologno sono entrate a far parte del comitato: Paolo Cusumano per le forze dell’ordine, Davide Maita per i tassisti, Enrico Saccà per i docenti delle scuole. Da quest’anno il progetto si allarga grazie all’adesione all’iniziativa di Giacomo Ghilardi, Sindaco di Cinisello Balsamo, di Paolo Tamborini, Presidente Pro Loco di Cinisello Balsamo e di Angelo Frigerio, Direttore della testata Metropolis. La violenza di genere in Italia colpisce ogni giorno 88 donne, una ogni 15 minuti. Vittime italiane in altissima percentuale (80,2% dei casi) come gli autori (74% dei casi): si parla di aggressioni, violenze domestiche, abusi fisici e psicologici, stalkeraggio. Negli ultimi dieci anni i femminicidi sono rimasti stabili: un dato allarmante se si considera che, nello stesso periodo, gli omicidi di uomini sono diminuiti del 50%. Nel solo 2019, il 34% delle vittime di omicidio è donna e, in sei casi su dieci, l’assassino è il partner o l’ex partner. Una piaga per l’intera società alla quale ancora non si è trovato rimedio: da qui l’importanza di un impegno, in primis delle Istituzioni come la Regione Lombardia dove, secondo i dati dei Centri Antiviolenza lombardi, nel 2018 il 31,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza. Promuovere il progetto è stato naturale per Janssen Italia, dove da sempre le donne sono largamente rappresentate: il 54% dei dipendenti è rappresentato da donne, nell’area R&S sono addirittura il 70% e il 50% del Board dei Direttori è composto da professioniste.
Così per primo, il presidente e AD, Massimo Scaccabarozzi, ha accettato la sfida e prestato il suo volto per testimoniare il suo impegno e condividere lo spirito e la finalità del progetto. <Tutti nel nostro piccolo possiamo contribuire a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Questa campagna, che Janssen porta avanti dal 2017, non è certo è un punto di arrivo, ma un importante punto di partenza: lo dimostrano le nuove adesioni di quest’anno, insieme alle iniziative di dialogo, confronto e sensibilizzazione che stiamo portando avanti, tutti insieme, nella comunità di Cologno e Cinisello e che auspico possano permeare tutta la società civile e attirare altri sostenitori. Per questo ho voluto prestare io stesso il mio volto, come uomo e come professionista, perché voglio contribuire a dare un messaggio forte: da uomo a uomo dico basta: no alla violenza sulle donne e alla violenza in genere, di qualsiasi forma! Credo fermamente che non si debba insegnare alle donne a difendersi, bensì insegnare agli uomini a non essere violenti>.
Paola Trombetta