Saranno i nipoti a ricordare ai nonni di prendere le pastiglie per la pressione o per il diabete. E lo faranno grazie alla Campagna “Io aderisco, tu che fai?”, che è stata presentata i giorni scorsi in Senato. L’iniziativa è promossa dal Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (CIAT-www.ciatnews.it) che riunisce diverse società scientifiche: medici (FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), farmacisti (Federfarma), infermieri (FNOPI, Federazione nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), Istituzioni e Associazioni di pazienti. La Campagna prevede incontri nelle scuole, distribuzione di opuscoli informativi e flash mob in cinque piazze (Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli) per informare e creare consapevolezza, con una forte ricaduta sui social per diffondere il messaggio virale “Io aderisco, tu che fai?”.
Secondo i dati dell’OMS, solo la metà dei pazienti assume i farmaci in modo corretto. Tra gli anziani, metà dei quali è colpito da malattie croniche (circa 7 milioni), il 70% non segue costantemente le cure. Se pensiamo che l’11% degli anziani (circa un milione e 500 mila) assume dieci o più farmaci al giorno, indispensabili per mantenere una buona qualità di vita, ci rendiamo conto dell’importanza di non dimenticarne l’assunzione, a scapito della salute stessa. Quali i farmaci meno “dimenticati”? In Italia, il 57,7% dei pazienti aderisce ai trattamenti antipertensivi; il 63,4% alle terapie ipoglicemizzanti per il diabete; il 40% alle cure antidepressive; il 52% ai farmaci per l’osteoporosi.
«La gestione della cronicità in Italia assorbe il 70% della spesa pubblica socio sanitaria – spiega il dottor Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) –. Quando prescriviamo un farmaco al paziente anziano, è nostra cura spiegargli la posologia, scegliendo le formulazioni più adatte per la migliore aderenza terapeutica. A questo proposito, va rilevato che la prescrizione di alcuni farmaci (antidiabetici orali, anticoagulanti, farmaci contro BPCO) è ancora preclusa ai Medici di Medicina Generale, con grave disagio per i pazienti».
«Le nuove terapie oncologiche consentono di cronicizzare anche malattie gravi come i tumori», puntualizza il professor Paolo Marchetti, direttore dell’Oncologia Medica B del Policlinico Umberto I di Roma e ordinario di Oncologia all’Università La Sapienza. «Garantire a tutti i pazienti, inclusi gli anziani, l’accesso ai farmaci innovativi è una condizione necessaria, ma non sufficiente, se non si migliora l’aderenza. È noto il paradigma clinico secondo cui più farmaci vengono prescritti, maggiore è la probabilità di non conformità alle terapie. Un fenomeno particolarmente frequente negli over 65, spesso con capacità visive e funzioni cognitive ridotte».
Per questo motivo, una Campagna come quella dell’aderenza alle terapie, è stata accolta con particolare soddisfazione. «Il progetto coinvolge tutti i clinici che ogni giorno affrontano il problema, fra cui cardiologi, oncologi, medici di famiglia, reumatologi, pediatri, oculisti, dermatologi, pneumologi, urologi e psichiatri», afferma Mauro Boldrini, Vice Presidente CIAT. «Per sensibilizzare i nipoti, sarà attivato nelle prossime settimane un concorso nelle scuole superiori rivolto agli studenti del biennio, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Le scuole, grazie ai ragazzi che realizzeranno un tema sull’aderenza terapeutica, avranno la possibilità di vincere materiale scolastico (tablet e computer). I temi migliori saranno selezionati da una giuria che includerà presidenti di società scientifiche e rappresentanti delle Istituzioni».
«Il coinvolgimento dei nipoti consente di raggiungere tutte le fasce d’età», sottolinea il dottor Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). «I giovani diventeranno adulti più consapevoli del ruolo della corretta assunzione dei trattamenti. I principali fattori alla base della mancata aderenza sono la complessità della gestione della terapia, la mancata convinzione dell’importanza di seguire le prescrizioni e le condizioni cliniche che rendono il paziente poco vigile. A questi elementi si aggiungono talvolta convinzioni personali errate o irrazionali sui farmaci, tra cui il timore di potenziali reazioni avverse oppure un uso non corretto delle terapie senza il consiglio del pediatra. Proprio su questo la FIMP ha recentemente avviato una campagna di sensibilizzazione delle famiglie». È stato anche depositato il disegno di legge che prevede l’istituzione, il 12 aprile, della “Giornata Nazionale dell’Aderenza alle Terapie”, la prima mai realizzata, per promuovere l’informazione su questi temi.
Paola Trombetta