Vincono nello sport e a scuola sono brillanti studentesse. Per questo sono state premiate in occasione della quarta edizione del Concorso Donna Sport, promosso dal Gruppo Bracco per valorizzare lo sport femminile abbinato ai meriti scolastici. Loredana Spera, 21 anni, di Barletta per il tiro con l’arco, Ayomide Folorunso, 20 anni, di Fidenza (PR) nell’atletica leggera (vincitrici ex aequo), Martina Rabbolini, 18 anni, di Villa Cortese (MI) nel nuoto paralimpico, Teresa Isotta, 17 anni, di Armeno (NO) nel canottaggio e Beatrice Malagodi 21 anni di Roma nel judo.
«La grande partecipazione al concorso conferma che studio e sport sono compatibili», commenta Diana Bracco presidente e amministratore delegato del Gruppo. «Vogliamo valorizzare le giovani atlete che cercano di raggiungere risultati e traguardi fondamentali nello sport e nello studio per affermarsi poi nella vita. Premiando queste ragazze, cerchiamo di stimolare l’impegno, per formare donne sempre più brillanti».
Dal 2011 a oggi sono mille le atlete candidate, in prevalenza tra i 16 e i 17 anni. Solo nel 2016 in rappresentanza di 80 province (soprattutto Perugia, Torino, Pisa, Varese, Roma e Milano) e 41 discipline sportive. Tra le più praticate l’atletica (32%) seguita a distanza da canottaggio, calcio, pattinaggio a rotelle, tennis, nuoto, pallacanestro; compaiono anche ping pong, taekwondo, tiro con l’arco, hockey subacqueo.
«Conciliare lo sport agonistico con lo studio è molto complicato e oggi lo è ancora di più perché i ragazzi subiscono il fascino di tante altre distrazioni e diventa sempre più difficile impegnarsi», assicura la campionessa olimpionica Fiona May, intervenuta alla premiazione a Milano e madre di due figlie candidate all’atletica. «Molto spesso il sacrificio non viene neanche riconosciuto e questo avviene in particolar modo per lo sport femminile. Per un’atleta, che deve conciliare l’attività agonistica con quella scolastica, un premio ai propri sforzi rappresenta un enorme incentivo ad andare avanti e migliorarsi».
«Sono contento di poter contribuire ad accendere una luce su queste ragazze che investono molto impegno nello sport», dice Alex Zanardi, anch’egli intervenuto alla premiazione. «In questo modo diamo visibilità ad atlete che non hanno la fortuna di potersi dedicare alla propria passione, potendo contare sulle migliori attrezzature e nelle migliori condizioni possibili. Per quanto mi riguarda è un po’ come restituire qualcosa di ciò che ho avuto». P.T.