Maria Banchero, referente dei progetti della Regione Lombardia sulla Medicina di genere, è stata insignita del prestigioso riconoscimento del Premio Internazionale “Standout Woman Award” 2016, insieme ad altre 29 donne che si sono distinte in diversi settori (sport, imprenditoria, attività sociali, volontariato, ecc..). Il Premio ha ottenuto il patrocinio dalla Regione Lombardia, Unione Camere nazionale, dall’ANCI Lombardia, dalla Commissione Europea, dalla CPO Corte d’Appello di Brescia, dalla Consigliera Nazionale e Regionale e dalle Associazioni del Comitato, composto dalla Consigliera Nazionale di Parità, Associazione Donne Magistrato, UnWomen Comitato Nazionale Italia, EWMD (European Women Management Development) International, ANDE, MOICA, Noi Rete Donne e SWA-PromAzioni360. Obiettivo del Premio? La valorizzazione di Donne speciali, che si sono contraddistinte per caratteristiche umane, sensibilità, determinazione e creatività.
Maria Banchero si è battuta affinchè la Medicina di genere fosse un punto di riferimento fondamentale nelle strutture sanitarie lombarde. Cosa prevede in concreto il suo progetto? <La presenza negli ospedali di percorsi di diagnosi e cura appositamente dedicati alle donne, soprattutto per quelle malattie come infarto, scompenso cardiaco, aritmie, diabete, che vengono spesso trascurate nelle donne rispetto agli uomini>, risponde la dottoressa Banchero. <Per questo abbiamo organizzato in alcune strutture della Regione Lombardia corsi di formazione del personale su patologie “al femminile”. In più ci siamo occupati di coinvolgere i medici di famiglia su queste problematiche. Abbiamo anche seguito in questi anni il problema della Violenza contro le donne, promuovendo all’interno dei Pronto Soccorsi di alcuni Ospedali un reparto apposta per le donne che hanno subito violenza. Stiamo partecipando, con la Clinica Mangiagalli di Milano e l’Ospedale Sant’Anna di Como, in rappresentanza della Regione Lombardia, a un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità sull’accoglienza e presa in carico delle donne che hanno subito violenza negli ospedali. E questo ha portato, come conseguenza, anche a un aumento del numero delle denunce degli atti di violenza subiti>.
Paola Trombetta