Il libro/fumetto “Lucille degli Acholi” di Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti, pubblicato da Editrice Il Castoro, si è classificato come “Miglior opera edita, per la categoria Illustrati”, in occasione dell’undicesima edizione del Premio Letterario Angelo Zanibelli “La Parola che cura”, nella splendida cornice di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma. Il concorso, ideato e promosso da Sanofi in memoria di Angelo Zanibelli, premia storie di cura e di salute, esperienze dirette di persone con una malattia o di chi se ne prende cura, con l’obiettivo di sostenere il valore della narrazione come strumento terapeutico e di sensibilizzazione sociale.
Questo importante riconoscimento alle due autrici si aggiunge al recente Premio “Fede a Strisce” 2023 assegnato dal Festival Cartoon Club e dedicato alle opere che meglio hanno saputo comunicare attraverso il fumetto i valori religiosi, e al “Premio Orbil” come “Miglior fumetto 2023” assegnato dall’Associazione librerie indipendenti per ragazzi durante l’ultima edizione della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna.
Il libro premiato è la prima biografia a fumetti della vita straordinaria di Lucille Teasdale, medico coraggioso, capace di donare senza riserve la sua vita agli altri. Una donna che seppe lottare per il suo grande sogno di diventare chirurga, sfidando i pregiudizi del tempo, e per rendere il mondo in cui scelse di vivere un luogo migliore. Nata nel 1929 a Montreal, diventò “chirurga”, come diceva lei con orgoglio, in anni in cui la chirurgia era considerata una professione di appannaggio maschile. Dopo l’incontro con quello che sarebbe diventato suo marito, il pediatra italiano Piero Corti, si trasferì con lui in Uganda e trasformò un piccolo ospedale in una zona del nord denominata Lacor in quello che, ancora oggi, è uno dei maggiori centri sanitari no profit dell’Africa equatoriale, dedicando tutta la vita ai suoi pazienti e occupandosi di loro con dedizione in ogni tempo e circostanza. E dove Lucille fondò la prima scuola per infermiere. Lucille è stata nominata membro onorario del Royal College of Physicians and Surgeons del Canada. Di lei Rita Levi Montalcini ha detto: “Lucille rimane il più fulgido esempio di dedizione all’attività medica svolta con eroismo sino alla fine del suo percorso”.
Oggi nelle scuole del St. Mary’s Hospital di Lacor studiano circa seicento giovani. L’ospedale è anche polo universitario della Facoltà di medicina di Gulu: contribuisce così a formare il futuro personale sanitario del Paese. Il desiderio di Piero e Lucille di passare il testimone alla popolazione locale è un sogno divenuto realtà nel 2008, anno in cui sono diventati direttori tre medici ugandesi. Pluripremiata per il suo coraggio e la sua dedizione,
Per info sull’Ospedale di Lacor e sulla Fondazione Corti che ogni anno raccoglie fondi dall’Italia, grazie all’instancabile attività della figlia Dominique Atim, si può visitare il sito: www.fondazionecorti.it
Paola Trombetta