Quanti sono gli italiani informati sull’etichetta dei cibi?

Italiani promossi nella corretta lettura dell’etichetta dei prodotti, alimentari freschi o conservati. Il 92% dei consumatori cerca di seguire una dieta sana e bilanciata, mentre il 90% prima di mettere nel carrello un prodotto alimentare si accerta anche della sua qualità, ovvero fa attenzione alla data di scadenza (75%), alla provenienza geografica (61%) dell’alimento e all’assenza di ingredienti dannosi per la salute (47%). È quanto emerge da una ricerca di Banco Fresco, catena food-retail specializzata nei prodotti freschi, presente in Lombardia e Piemonte. Secondo gli esperti i risultati della ricerca rappresentano un segno tangibile di un cambiamento culturale e di uno stile di vita più sano che sta coinvolgendo tutte le fasce d’età, dove il contenuto del prodotto supera il valore del marchio e le attività di promozione e scontistica. Inoltre i consumatori sembrano preferire il Made in Italy e riservano attenzione all’indicazione geografica dei cibi che per l’81% di essi costituisce un elemento determinante al momento dell’acquisto. Dunque tra due prodotti simili cosa scelgono? Quello che sull’etichetta riporta le diciture “senza antibiotici” (59%), “senza conservanti” (53%) e a seguire “senza zuccheri” e “senza polifosfati” (entrambe il 29%). Gli esperti ritengono che questi dati siano indicatori di una maggiore consapevolezza dei rischi per la salute, in alcuni casi determinati o favoriti dalla presenza di “ingredienti aggiunti” agli alimenti, come additivi (52%), sale (12%), zucchero (12%) e grassi in generale (11%).

Consumatori quindi ben informati su tutto? Sono generalmente preparati sul sistema di etichettatura attualmente in vigore, che il 78% ritiene abbastanza chiaro tanto da (ri)conoscere le differenze tra diciture simili come “ad alto contenuto di fibre” e “fonte di fibre” o sapere che gli ingredienti sui prodotti sono elencati dal più al meno presente, o ancora quali siano gli elementi obbligatori per legge che devono figurare su tutte le etichette alimentari (ingredienti, scadenza, presenza di allergeni, quantità netta, valori nutrizionali, provenienza geografica). Altro dato positivo, il consumatore italiano è anche attento a evitare gli sprechi: secondo la ricerca, il 60% alla data di scadenza dei prodotti, verifica le proprietà organolettiche e qualora non siano alterate, sceglie di consumare l’alimento piuttosto che buttarlo via. Tuttavia restano piccoli punti da chiarire, come per esempio il significato della dicitura “Consumare entro”: solo un terzo del campione si attiene a consumarlo entro la data segnata in etichetta.

Francesca Morelli

 

 

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