Ritorna la Campagna #Reumadays in 11 città

Le malattie reumatiche sono ancora sconosciute al 15% degli italiani e più della metà non sa che si possono prevenire. Eppure l’8% della popolazione ne soffre, in particolare gli over 75. Per informare e far conoscere queste malattie nel mese di maggio riparte la Campagna #reumadays, organizzata con il contribuito non condizionato di BMS, Abiogen, Abbvie, Celgene, Lilly, Novartis e Roche, che toccherà 11 città da Nord a Sud: Torino (4-5 maggio); Genova (7-8 maggio); Roma (10-11 maggio); Napoli (13-14 maggio); Catania (17-18 maggio); Cosenza (20-21 maggio); Bari (24-25 maggio); Ferrara (27-28 maggio); Mantova (29-30 maggio); Trento (2-3 giugno) e Milano (5-6 giugno). Per questa nuova edizione nelle piazze saranno installati degli speciali info-point dove i reumatologi della SIR (Società Italiana di Reumatologia)  incontreranno i cittadini e saranno organizzate diverse iniziative tra cui la dimostrazione dell’esecuzione di alcuni esami diagnostici, tavole rotonde con rappresentati dei pazienti, consulti medici, lezioni di prevenzione svolte da giovani reumatologi, distribuzione di materiale informativo e sondaggi conoscitivi. Obiettivo è infatti creare una nuova cultura della prevenzione reumatologica anche tra gli italiani non più giovanissimi. «Se le malattie reumatiche sono più frequenti nelle persone avanti negli anni, è un errore pensare che si tratti di problematiche legate solo all’avanzare dell’età», fa notare il professor Roberto Gerli, presidente eletto della SIR. «Infatti l’artrite reumatoide, le connettiviti e la spondilite anchilosante, ad evoluzione grave e debilitante, possono insorgere anche intorno ai 35-40 anni, soprattutto nelle donne. Esistono poi forme, come l’artrite idiopatica giovanile, una malattia autoimmune molto aggressiva, che possono interessare bambini e teenager: solo in Italia sono 10mila». «Molte patologie reumatiche – aggiunge il professor Mauro Galeazzi, past president della SIR – possono essere contrastate efficacemente con diagnosi precoci e un tempestivo intervento terapeutico, per ridurre l’impatto della malattia e, in alcuni casi, la progressione del danno, evitare l’insorgenza di importanti disabilità, migliorando sensibilmente la qualità di vita e la sopravvivenza del paziente». Con un intento di informazione riparte a maggio la seconda edizione della campagna #Reumadays 2019, alla quale hanno aderito anche le associazioni di pazienti. «E’ necessario stimolare l’opinione pubblica – aggiunge la dottoressa Silvia Tonolo, presidente Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) – verso un problema di salute in crescita fra gli italiani, ma che ancora non ha la giusta attenzione da parte delle istituzioni sanitarie locali e nazionali, è poco noto ai cittadini e soprattutto poco riconosciuto a livello sociale». «Occorre combattere la disinformazione riguardo a queste patologie croniche e invalidanti, quale primo passo verso la “cura”», conclude la dottoressa Maddalena Pelagalli, vice presidente Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR).

Francesca Morelli

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