Ritorno alla vita normale: uno stress anche per i genitori

A farne le spese sono anche i genitori che pagano lo scotto del ritorno alla normalità settembrina, divisa fra i ritmi scolastici dei figli e gli obblighi lavorativi, con una buona dose di ansia e stress. Secondo un recente studio statunitense riportato dal sito specializzato Parents.com, per il 60% dei genitori la gestione del tempo, la pianificazione di tutti gli impegni e le molte spese da sostenere, rendono la stagione autunnale impegnativa finanziariamente ed emotivamente, cui si somma la ripresa del lavoro: un pool di fattori che sono fonte di stress, fino a poter esitare in veri e propri disagi psicofisici. Stati d’animo confermati anche da un sondaggio effettuato sempre negli Stati Uniti, riportato da Forbes, in cui 42% dei genitori intervistati ha dichiarato di provare paura per il rientro al lavoro dopo le ferie. Sensazioni che sono indotte nella gran parte dei casi dall’inatteso: l’imprevisto, il non sapere cosa potrà accadere, crea ansia la quale a sua volta attiva in maniera inadeguata e protratta l’asse dello stress (Ipotalamo-Ipofisi-Surreni), riversando in circolo una grande quantità di cortisolo. Ed ecco il concatenarsi, in successione, di una prima fase di allarme con l’attivazione di una risposta opportuna volta al “combattimento”, una seconda di resistenza con adeguamento dell’organismo ad una non-risposta, e un’ultima, conclusiva, di esaurimento, in cui le ghiandole surrenali non sono più in grado di produrre nelle corrette quantità i propri ormoni del fighting, cortisolo e adrenalina. E la risposta personale è “fisiologica”: calano le energie, la vita perde di interesse, si dorme male la notte, si compromettono le relazioni sociali ed affettive, si cerca di disattivare in maniera artificiosa lo stress con effetti che potrebbero originare in disturbi psichici e fisici da stress: la cosiddetta Sindrome da Stress Cronico o Sindrome del Burn Out. «Non tutti però subiscono le medesime conseguenze a parità di condizioni esterne – spiega Simonetta Marucci, Medico Chirurgo e Specialista in Endocrinologia – ciò in funzione della diversa capacità di coping, ovvero l’elaborazione di una serie di reazioni fisiologiche che consentono di adattarsi ai cambiamenti che la vita impone, quindi di non soccombere al carico stressogeno. L’integrità e l’efficienza dell’asse dello stress si manifestano essenzialmente in questa plasticità che va ricercata in tutto il sistema Psico-Neuro-Immuno-Endocrino che genera, come risultato finale, una risposta di adattamento al cambiamento richiesto all’organismo da innumerevoli stimoli». Tale risposta adattativa può essere favorita anche dal ricorso ad alcuni integratori alimentari adottogeni, come il TonicoGuna Plus, utile nel supportare l’organismo sottoposto a un eccessivo carico stressogeno associato, ad esempio, ai cambiamenti dei ritmi di vita, superlavoro, difficoltà,  ripresa della scuola e dello studio, e il Gunabrain, che aiuta a contrastare la stanchezza fisica e mentale, entrambi prodotti da GUNA, azienda farmaceutica specializzata nella produzione di medicinali a basso dosaggio.

Francesca Morelli

 

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