ROTAVIRUS: SE LO CONOSCI, LO PREVIENI

Diarrea, vomito, grave disidratazione e debilitazione: sono segnali tipici dell’infezione da rotavirus, una delle più frequenti cause di ricovero del bambino al Pronto Soccorso. Lo conferma un’indagine condotta da Datanalysis su un campione di 500 genitori che hanno avuto il piccolo ricoverato per questa infezione. Ogni anno in Italia il rotavirus colpisce più di 400 mila bambini, sotto i 5 anni, e provoca più di 14 mila ricoveri, soprattutto nei primi due anni di vita. Ma l’80% dei genitori non sa che esiste un vaccino, che si prende per bocca, per prevenire questa infezione. Tra quelli che conoscevano il vaccino, un genitore su tre non lo ha considerato “importante”, in quanto non obbligatorio e uno su quattro ha confessato di avere “paura” dei vaccini. L’indagine ha però dimostrato come l’esperienza del ricovero cambia la prospettiva nei confronti della vaccinazione: 9 intervistati su 10 hanno dichiarato che consiglierebbero la vaccinazione agli altri genitori. <Chi ha avuto un bambino ricoverato a causa di questa infezione si rende ben conto delle precarie condizioni di disidratazione e di debilitazione a cui vanno incontro i bambini che, nel 32,6% dei casi, hanno dai 12 ai 23 mesi, a causa della perdita di liquidi e sali minerali, particolarmente significativa in rapporto al peso del bambino>, conferma la professoressa Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica I del Policlinico di Milano. <L’ho sperimentato sulla mia pelle, avendo avuto mio figlio ricoverato per rotavirus. Per questo noi pediatri auspichiamo che venga effettuata la vaccinazione, unico modo per prevenire l’infezione, anche se non è stata ancora inclusa nel Piano vaccinale>. In Italia solo due Regioni (Sicilia e Calabria), oltre ad alcune provincie della Sardegna, della Toscana (Lucca) e della Basilicata, hanno reso gratuita la vaccinazione. In Sicilia, dopo soli 12 mesi dall’inizio della vaccinazione, si è registrata una riduzione del 50% delle ospedalizzazioni, con risparmi al sistema sanitario di circa 10 milioni di euro l’anno. (P.T.)