Pronta a tutelare studentesse, professoresse, frequentatrici dell’ateneo, ricercatrici, il personale femminile che lavora all’università, l’intera comunità accademica, da qualunque forma di violenza: fisica, verbale, psico-emotiva. Con questo obiettivo l’Ateneo di Milano-Bicocca ha aperto al proprio interno un nuovo servizio: uno sportello di denuncia, di attenzione, di ascolto e di aiuto che intende “farsi carico” della sofferenza delle donne vittime di violenza e offrire un supporto concreto a coloro che si sentono e si vedono attaccate nella propria persona e dignità di donna. Lo sportello è un luogo di “accoglienza”, voluto e pensato per prevenire e contrastare atti di violenza contro le donne, ricevere le vittime, dare loro protezione e predisporre percorsi di uscita dalla violenza. In affiancamento a questo progetto è stata anche lanciata una campagna di sensibilizzazione, capillare, che intende raggiungere chiunque abbia bisogno di aiuto. È solo una delle iniziative attivate dall’Università per promuovere la consapevolezza e la ricerca su un tema cruciale per la società contemporanea, presentata nell’ambito della giornata-evento “Gli strappi della violenza: riflessioni e azioni dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca”. «Ci siamo convenzionati con due centri antiviolenza già attivi sul territorio, il CADMI-Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano e l’associazione SVS-Donna Aiuta Donna Onlus – ha spiegato Patrizia Steca, presidente del CUG, il Comitato Unico di Garanzia di Milano-Bicocca. Ciò ci consente di avere persone già formate e con grande competenza per poter offrire supporto in casi di violenza che ci vengono presentati o segnalati».
Ulteriori iniziative includono una guida di autovalutazione messa a punto da Marina Calloni, direttrice del Centro di studi dipartimentale ADV (Against Domestic Violence), che possa anche aiutare studenti e studentesse a riconoscere le relazioni tossiche o i segni di manipolazione e di violenza fisica, economica, psicologica e digitale, e la campagna “Rifletti per cambiare” che prevede l’affissione sugli specchi delle toilette dell’università di adesivi con frasi motivazionali per incoraggiare le vittime a chiedere aiuto. L’evento è stato anche occasione per assegnare i premi di laurea “Sofia Castelli”, così denominati per la volontà di non dimenticare la studentessa brutalmente uccisa lo scorso anno. Vincitori: Valentina Rinaldi con la tesi dal titolo “La valutazione del rischio nelle situazioni di violenza domestica. Il “Domestic Abuse Stalking” and “Honour-based violence (DASH) model come strumento innovativo nel contesto italiano” e Antonio Sibilia con una tesi sul tema di “Cori antichi e narrazioni odierne: dalle voci supplicanti di Eschilo al sistema di protezione internazionale” che hanno ricevuto il premio dalle mani di Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Ateneo milanese, che ha dichiarato: «Il nostro ateneo da anni è in prima linea per combattere ogni forma di violenza e molestia, con iniziative di sensibilizzazione, formazione e soprattutto con azioni di supporto alle vittime. Va in questa direzione anche la creazione dei premi di laurea “Sofia Castelli”». Molte altre iniziative dell’ateneo che hanno l’obiettivo di creare un ambiente sempre più sicuro e inclusivo per tutti, tra cui REMAKE, l’opera collettiva di arte sociale dell’artista Patrizia Benedetta Fratus, in cui ciascuno è stato invitato a tessere una grande rete in diversi toni di rosso con molti squarci al suo interno e a provare a ripararli con le modalità con cui era capace: un nuovo segno per ricucire gli strappi della violenza. Tutte le informazioni per accedere allo sportello anti-violenza sono disponibili alla pagina web dedicata: https://www.unimib.it/ateneo/organi/comitato-unico-garanzia/attivita.
Francesca Morelli