La montagna è un luogo ideale per trascorrere una vacanza estiva: grazie al clima, alle temperature migliori, alle innumerevoli attività che possono essere svolte in relazione alle singole capacità, è anche occasione di prevenzione e cura, sia delle malattie legate alla sedentarietà e allo stile di vita inappropriato, sia per altre patologie croniche. Importante è seguire alcune buone pratiche, suggerite dalla Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana Medicina di Montagna (SIMeM) e Società Italiana di Medicina dei Viaggi (Simvim).
Come comportarsi (con i bambini) in montagna: non salire o scendere velocemente con lattanti e/o bambini nel primo anno di vita da quote superiori ai 1600 m; utilizzare un abbigliamento corretto (cappello con visiera, giacca impermeabile e scarpe chiuse) e portare occhiali da sole (un paio di ricambio); applicare spesso un’adeguata protezione solare (crema 50+): tali indumenti e “attrezzature” consentono di proteggersi da colpi di calore/sole o di freddo. Inoltre occorre avere un repellente per insetti e zecche, salviettine igienizzanti e un adeguato quantitativo di acqua in modo da potere bere regolarmente ogni 30’- 60’, scorte alimentari sufficienti e facilmente digeribili. Fare buona “educazione ambientale” insegnando ai bambini a non raccogliere piante o foglie, non abbandonare rifiuti, non disturbare gli animali, non camminare scalzi né smuovere pietre o sterpaglie per evitare spiacevoli incontri o inconvenienti.
Se si è affetti da malattie croniche come ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete mellito di tipo 2, pregresso infarto del miocardio o infarto cerebrale: è importante farsi visitare dal proprio medico di medicina generale, specie se si è “senior” in cui l’adattabilità alla montagna e ai cambiamenti è inferiore, o presso un ambulatorio di medicina prima del soggiorno in montagna per valutare l’efficacia della terapia, eventuali controlli da eseguire durante il soggiorno, come pressione e glicemia, le attività che è possibile condurre. Inoltre è bene valutare se si è a posto con le vaccinazioni, in particolare antitetano-difterite-pertosse (che va effettuata ogni 10 anni) o con quelle raccomandate per la zona dove siete diretti, come contro l’encefalite da zecche o la rabbia.
Come alimentarsi: per mantenere alte le performance in montagna, specie se si va in quota, è bene fare soste ad ogni ora circa e mangiucchiare snack salati, datteri, fichi secchi, albicocche disidratate, frutta secca o barrette. A pranzo scegliere cibi ad alto potere calorico e basso peso, un mix fra carboidrati semplici e complessi associati ad una piccola quota proteica, per garantire una ripresa rapida ed evitare i cali glicemici. Nel caso di escursioni a basse quote sono indicati il panino con speck o bresaola, frutta fresca e un dolce con marmellata o miele, a fronte invece di preparati liofilizzati da sciogliere in poca acqua, oppure noodles e farine liofilizzate pronte all’uso come avena, mais e tapioca, formaggio grana, speck o slinzega se si sale in vetta. Bere ogni 30 minuti acqua arricchita con limone e fruttosio o thè caldo con miele, zenzero, limone indicato anche in caso di stanchezza e calo delle forze. Tenere sempre nello zaino una razione di riserva e un integratore salino/ vitaminico.
Pericoli ambientali: il terreno di montagna è impervio, sconnesso e spesso scivoloso: è importante indossare idonee calzature con suola scolpita tipo VIBRAM, meglio sopra la caviglia (scarponcino da trekking). Per l’abbigliamento: pantalone lungo + pantalone corto; giacca in goretex antivento/anti pioggia; indumenti “ a cipolla”, con più strati leggeri per il tronco; cappello in pile + berretto da sole; guanti “da lavoro” a 5 dita; zaino con una capienza di almeno 30 litri. Mai abbandonare il sentiero segnalato, evitare le scorciatoie e usare i bastoncini da nordic walking e ricordare che correre, soprattutto in discesa, aumenta il rischio di scivolare. Cercare al più presto un riparo, un bivacco o un rifugio (non sotto un albero) in caso di maltempo.
In montagna con i piccoli animali: il cane. Vanno eseguite le norme di prevenzione contro le zecche tramite un presidio repellente che garantisca la copertura per la lunghezza del soggiorno: gli spray hanno un’efficacia di ore (per una gita giornaliera), gli spot-on di un mese o poco più, i collari di parecchi mesi. Verificare inoltre che l’animale sia in regola con le vaccinazioni di routine ed effettuare quelle raccomandate per la zona, come la rabbia, con il dovuto anticipo. Per cani di piccola taglia, sensibili al freddo, portare gli accessori che si utilizzano solitamente di inverno.
Francesca Morelli