WIRe: quel tocco femminile nel mondo della Ricerca di Mercato

Sensibilità, talento, unicità: il valore aggiunto del “femminile” nel campo della Ricerca di Mercato si può sintetizzare così. Un mix di ingredienti (e l’elenco si può allungare ancora) che consente di personalizzare un lavoro interessante e gratificante. Ma come vivono le donne il proprio impegno in questa fetta di mondo del lavoro? Se ne è parlato di recente a Milano in una stimolante tavola rotonda organizzata da Women in Research, associazione no profit presente in 4 continenti, «che ha l’obiettivo di supportare le donne nella crescita professionale», ha detto Giulia Fabrizi, Almar Quality Research, spiegando la mission e i valori di WIRe: «in pratica una grande comunità collaborativa, non competitiva».
E proprio dalla ricerca condotta a giugno di quest’anno da WIRe – “Genere & avanzamento di carriera nel settore delle Ricerche di Mercato” – è uscito un quadro migliore rispetto a quello tracciato cinque fa (nel 2012 era stato condotto lo stesso tipo di sondaggio). Per grandi linee i risultati segnalano un avanzamento delle donne nelle posizioni senior, anche se molti dubbi permangono sull’equità del processo di promozione rispetto agli uomini, dato particolarmente rilevante nelle grandi aziende. Anche nelle posizioni più alte le differenze con il 2012 diminuiscono, mentre in quelle medio-basse il gap rimane piuttosto elevato. La forbice del divario salariale si stringe e “l’ostacolo maternità” è un po’ meno penalizzante (ma sono sempre carenti i supporti aziendali e la flessibilità degli orari)… Spunti di ricerca che regalano un quadro nel complesso soddisfacente per le donne, che dovranno però continuare a impegnarsi molto per potersi affermare. La ricerca è un mestiere in larga parte femminile, ma le donne al comando sono una minoranza. Nel 2016 si rilevano meno del 10% di Ceo nei grandi istituti di ricerca.
Clara Origlia, di Cultures & Strategies, parlando del tema: “La vera sfida: dare senso e valore ai propri talenti”, ha scaldato i “freddi dati” con un’analisi sui profili femminili: anima, emozioni, personalità…. «I tempi sono cambiati, sono caduti gli stereotipi femminili – commenta –. Bisogna distinguere le qualità “del femminile”, rispetto a quelle “di genere”. Queste possono appartenere anche agli uomini, ma andiamo verso una società dove il genere conterà sempre meno. Certo il percorso per arrivare in alto per una donna è ancora molto tortuoso, e se ci arriva è grazie a una tenacia che il maschio non ha… ma lui, dalla sua, ha tutto un mondo femminile che lo sostiene, lo  lascia andare libero verso la sua carriera. Così può permettersi di fare anche un balzo rischioso…, mentre alla donna resta il compito delle cure e della cura (cure and care) di figli e genitori anziani». Lui ha la strada spianata verso la carriera, lei l’ha irta di ostacoli! Ecco perché è indispensabile tendere a un equilibrio tra i ruoli. «Non a caso per andare avanti, per riuscire a promuovere talenti – continua Origlia – in famiglia come nel mondo del lavoro serve l’empatia».
La parola passa ad Alessandra Rizzo, Consulente aziendale e di Ricerche di Mercato, che introduce la tavola rotonda da lei moderata, “Donne & Ricerche di Mercato: cambiamenti, opportunità e consigli”. Vi partecipano sette professioniste con diverse storie ed esperienze: Isabella Cecchini, Responsabile Primary Market Research – Quintiles IMS; Paola Corna Pellegrini, CEO Allianz Worldwide Partners Italia; Valeria Fai, Product Manager, Digital & Qualitative Market Intelligence GfK Italia; Daniela Fujani, co-founder TIPs Ricerche, Ricerche di Mercato Qualitative- Kids and Youth; Federica Grassi, Cross-functional Marketing Celgene; Elisa Pucci, Consumer Insight Advisor; Annalisa Quaranta, Responsabile Business Development FattoreMamma e co-founder Talent Donna. Ne esce un quadro variegato, fatto di scelte anche coraggiose: c’è ad esempio chi dopo la maternità ha scelto di lavorare in modo indipendente, creando un proprio istituto di ricerca. Oppure chi, dopo tanti anni di affermato lavoro in un’azienda, ha deciso di cambiare. E c’è la donna in posizione apicale che racconta quante difficoltà ha dovuto superare e non lesina consigli alle più giovani, peraltro agguerrite, professioniste. Insomma tutte testimonianze portate da donne di valore, che sanno tenere la barra dritta nelle acque agitate del mondo professionale. (Per maggiori informazioni: www.womeninresearch.org)

Giovanna Tettamanzi

 

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