Ancora oggi, nel mondo, circa 150 mila neonati non sopravvivono per incompatibilità con il sangue della loro mamma, se appartiene al gruppo Rh negativo, e il proprio. Un “evento” che è responsabile nella donna di un’eccessiva sensibilizzazione del sistema immunitario e di un aumento del rischio di sviluppare, in una seconda gravidanza, la MEFN, Malattia Emolitica del Feto e del Neonato. Una patologia, spesso fatale per il feto o il neonato, che manifesta una forma di ittero e grave anemia. Rischio e mortalità tuttavia prevenibili, meglio ancora evitabili, con una semplice azione terapeutica: una doppia iniezione di Immunoglobuline Anti-D somministrata alla mamma durante la gestazione e dopo il parto. Si tratta di una profilassi giudicata “essenziale” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; tuttavia non universalmente eseguita a causa dell’indisponibilità in molti paesi del farmaco stesso, di personale medico non sufficientemente preparato, o ancora per la scarsità di risorse per attuare questi protocolli. A tal punto che meno della metà delle gestanti nel mondo viene sottoposta a questa terapia preventiva, soprattutto in Paesi a medio e basso reddito, e 300 mila bimbi sono colpiti ogni anno dalla MEFN.
Alcune iniziative sono state intraprese per eradicare questa problematica a livello globale: nel 2018, in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del primo utilizzo delle Immunoglobuline Anti-D, Kedrion Biopharma (azienda biofarmaceutica con sede in Toscana che raccoglie e fraziona il plasma con lo scopo di produrre e distribuire in tutto il mondo farmaci plasma-derivati per il trattamento di patologie rare, tra cui la sensibilizzazione da Rh) ha inizialmente offerto sostegno a diverse istituzioni, come la Columbia University di New York, la FIGO (Federazione Internazionale Ginecologi e Ostetrici) e l’Hospital for SickKids di Toronto, per promuove una campagna educazionale contro la MEFN a livello globale. Ora siamo andati oltre: nel 2019 è infatti nata a New York, sotto gli auspici della Columbia University e il supporto di Kedrion, WIRhE (Worldwide Initiative for Rh disease Eradication), una no profit, presentata di recente a Firenze, in occasione del Secondo Simposio Annuale su MEFN. WIRhE ha raccolto il plauso e l’adesione di molte autorità, tra cui numerosi scienziati, medici e cooperanti di molte parti del mondo; le principali società italiane impegnate nella salute materno fetale, numerosi opinion leaders di Paesi in cui il problema risulta ancora molto rilevante quali Nigeria, Federazione Russa, Cina, Stati Uniti, Pakistan, Ghana, oltre alle già presenti Columbia University, la FIGO, il Sick Kids. Tutti solidali e uniti in un unico obiettivo: promuovere la cooperazione di medici, governi e associazioni no profit per offrire al maggior numero possibile di donne, in ogni parte del mondo, l’accesso alla profilassi Anti-D.
Francesca Morelli